"L'auspicio è che sia l'inizio di qualcosa importante, quanto importante lo dirà il campo"
"Come voto alla Nazionale per adesso darei ampia sufficienza per i risultati, ma per tutto il resto c'è ancora molto da lavorare". Così Giampiero Ventura, commissario tecnico azzurro, tracciando un bilancio dei suoi primi mesi in azzurro nella tradizionale conferenza stampa di fine anno. "Un augurio per il 2017? Che l'Italia vada ai Mondiali e li vinca…", ha continuato l'ex allenatore del Torino. "L'obiettivo primario è che ci vada con una squadra impregnata di giocatori che non siano di passaggio, ma inizino a lavorare per essere lo zoccolo duro per il futuro. L'auspicio è che sia l'inizio di qualcosa importante, quanto importante lo dirà il campo", ha aggiunto Ventura.
Dopo l'Europeo "avevo ereditato la Nazionale più vecchia degli ultimi 30 anni ed eravamo di fronte a un bivio. A differenza degli ultimi anni, molti giovani stavano sbocciando ed era il caso di fare un ricambio generazionale. Il tutto andava fatto, non subito ma andava fatto. Abbiamo iniziato bene perché si è percepito che questa era la strada giusta", ha aggiunto Ventura. "Abbiamo uno zoccolo duro importante, ma ho cercato quegli elementi che potevano un giorno rendersi utili, ho convocato 22 giocatori e li voglio portare avanti", ha proseguito l'ex allenatore del Torino, riferendosi allo stage di novembre organizzato per aiutare i giovani all'inserimento in azzurro. "Farò altre convocazioni con loro, per poi disputare due-tre partite amichevoli internazionali con questi giocatori. Ho visto durante lo stage allenamenti di grandissima intensità, ho deciso di monitorare i giocatori convocati per lo stage per capire come avrebbero risposto e la risposta è stata straordinaria". Quindi ha citato degli esempi positivi, "Gagliardini è stato il migliore in campo contro la Roma, Lapadula e Caprari hanno fatto gol. Abbiamo fatto bene ai calciatori e anche alle società".
Su Balotelli: "Avrò un colloquio con lui, assolutamente si. Non discuto le qualità del giocatore. Tutti quelli prima di me hanno messo in discussione, di lui, altre cose, e su quelle cose che dobbiamo cercare di capire". "Quando la forza di una squadra è la squadra, è evidente che chi non è abituato a farlo deve farsi domande, se è in grado di farlo o se vuole, ed è una cosa riferita a tutti i calciatori", ha spiegato il mister azzurro nella conferenza stampa di fine anno. "Penso alla disponibilità data da Pellé ed Eder agli Europei. Dopo il colloquio, Mario si farà delle domande e si darà delle risposte", ha aggiunto Ventura.
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