Una rete di Milinkovic, alla mezz'ora, ha messo le ali alla Lazio che, ormai, va considerata una delle 'forze' del campionato, posizionata in classifica subito a ridosso della Juventus capolista e del Milan. Il centrocampista serbo ha anche messo nei guai il Palermo e, in particolare, l'allenatore De Zerbi. Il tecnico rosanero, dopo sette sconfitte di fila, rischia di essere esonerato dal presidente Zamparini: nelle prossime ore i patron deciderà cosa fare ed eventualmente chi scegliere come sostituto. Di sicuro tira una pessima aria, anche perché la situazione è tutt'altro che confortante. La partita del Barbera non è stata spettacolare, si è animata solo per alcuni lampi: la traversa colpita da Immobile, per l'appunto in colpo di tacco vincente di Milinkovic e l'espulsione di Gonzalez per aver abbattuto Lombardi lanciato a rete. Insomma, niente di eccezionale. Nel complesso, molto meglio il primo del secondo tempo, in cui le emozioni sono rimaste davvero circoscritte al minimo e la spettacolarità dell'incontro ha finito per essere schiacciata dall'importanza del risultato. La Lazio ha mostrato di essere molto cinica e molto concreta, di correre pochi pericoli in fase difensiva e di possedere ottimi equilibri tattici. Il Palermo ha provato a rimontare ma lo ha fatto senza l'adeguata cattiveria e, soprattutto, in maniera confusa, condizionato dall'ansia di pareggiare. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, la squadra di De Zerbi è sembrata in miglioramento rispetto alle ultime uscite. Un miglioramento però insufficiente. D'altro canto, la Lazio poteva mettere al sicuro la partita con largo anticipo ma non ha saputo concretizzare la superiorità tecnica e un paio di palle inattive davvero interessanti. Un aspetto evidenziato in sede di analisi anche da Inzaghi, che adesso guarda al derby della settimana prossima con moderato ottimismo. Se glielo avessero raccontato qualche mese fa che sarebbe andata così, probabilmente non ci avrebbe creduto.