Il Toro "è una grande opportunità, il presidente mi ha fatto sentire a casa dandomi un grande benvenuto. Sono in Serie A, e sono grato per questa opportunità. Tifosi e giocatori mi hanno accolto bene, cercherò di migliorare. Sono molto eccitato per questo progetto e per questa stagione". Così Joe Hart nella conferenza stampa di presentazione come nuovo giocatore granata. "Differenze tra Serie A e Premier? Sono due stili di calcio diversi. Torino – ha aggiunto il portiere inglese, in arrivo dal Manchester City – è una bellissima città, sono stato ben accolto da tutti. Il mio unico problema è la lingua ma sto prendendo lezioni, è molto importante per comunicare con tutti. Anche con mister Mihajlovic ho un buon rapporto. E' una nuova esperienza, cercherò di migliorare ogni giorno facendo un grande lavoro. Al City ho trascorso una decina di anni dove sono stato molto bene. Spostarsi in un altro paese è particolare e difficile ma fa parte della mia carriera".
IL GRANDE TORINO. "Il Grande Torino? Conoscevo la storia già prima di venire qui. Mi sono sempre informato. So che c'è la Juve in città, ma il Toro è uno dei migliori club di Serie A. Ha una grande storia in questo campionato e – ha aggiunto Hart – mi dà la grande opportunità di giocarci, di questo sono grato. E' un club con molta passione, c'è stato un investimento con un nuovo allenatore". Sulle differenze tra gli allenamenti: "Dipende dai veri tecnici. Ci sono alcune cose basiche, ma ognuno allena alla sua maniera secondo la sua cultura. Ho conosciuto i metodi di Mancini e Capello". "Che cosa porto qui al Toro? Ogni volta ho lo stesso sentimento quando mi alleno e gioco", ha assicurato l'ex Manchester City. "Non ci sono differenze tra Torino e Manchester in questo. Sono qui per migliorarmi e migliorare il rapporto con la squadra".
IDENTICA MENTALITA'. "Io e il Toro abbiamo la stessa mentalità. Vogliamo lavorare tanto e bene insieme. Io devo dare qualità. E' una esperienza ed è un modo di ricominciare anche per la mia carriera", ha detto Hart a proposito degli obiettivi che si aspetta in questa nuova avventura. Il portiere inglese è tornato sul match di Bergamo: "Mi hanno accolto tutti bene. Io cerco di dare il massimo per il successo. Poi ci possono essere degli errori, possono succedere. Cercherò di migliorare. Sul suo addio al City, Hart ha spiegato: "Sono stati aperti con me, ho avuto la possibilità scegliere e io ho scelto. Guardiola? Ognuno ha le sue opinioni. Ho cercato un nuovo club e ora sono qui. E' stato difficile ma ora sono qui e quando sei accolto bene, lavori bene. Il City mi ha dato tante opportunità. Più pressione qui in Italia? Non ci sono differenze tra i campionati".
DA SEAMAN A BUFFON. Hart ha poi confessato di ispirarsi al connazionale "David Seaman, sono cresciuto guardandolo. Poi è diventato un amico che mi ha dato tanti bei consigli. In Europa ci sono tanti fantastici portieri, penso al capitano della nazionale tedesca Neuer, a Buffon, un grande portiere che è ispirazione per tutti i giovani, è ancora ad alti livelli. E Donnarumma, che ha solo 17 anni". Ancora sulla nuova esperienza: "Io imparo ogni giorno qualcosa di nuovo, è la stessa cosa. Ho 29 anni, mi sento giovane, aperto all'apprendimento. Ci si migliora sempre, io ho mentalità molto aperta. Sono qui per lavorare e migliorare". Quanto al derby con la Juventus e la sfida con Buffon Hart si è limitato a dire: "E' una partita importante, ma al momento penso alla partita con l'Empoli". Sul futuro dopo l'esperienza al Toro: "In questo momento sono qui e penso al Toro. Non penso ad altro. Poi, in futuro, si vedrà".
CAIRO: PORTIERE DI QUALITA'. "Era una bella proposta, ci tenevamo ad avere un portiere della qualità di Joe. E' stata una bella notizia che è stata al centro dell'attenzione per alcuni giorni". Urbano Cairo, presidente del Torino, è tornato sul retroscena della trattativa che ha portato Hart in granata. "Quando me ne ha parlato Gianluca (il ds Petrachi, ndr) mi ha fatto piacere, era un colpo importante", ha spiegato il patron nella conferenza si presentazione del nazionale inglese. "Stupito che mi proponesse Hart? Abbiamo i nostri programmi, che magari non sono così scontati. Non mi ha stupito che me lo proponesse, era una grande opportunità. E' un armadio a sei ante, alto due metri…", ha scherzato.
SENZA DIMENTICARE PADELLI. "Mi faceva molto piacere. Mi sono informato, e – ha aggiunto – a parte le sue qualità di portiere, mi hanno parlato di un ragazzo eccezionale. Non ci siamo ancora conosciuti bene ma ho subito percepito che c'è anche la qualità dell'uomo e della persona. Le squadre hanno bisogno di uomini con qualità tecniche, ma se manca la qualità delle persone diventa una cosa problematica. Joe voleva persino fare la conferenza con gli altri compagni, è molto rispettoso dei compagni". Sulla possibilità di mettere a segno in futuro altre operazioni alla Hart, Cairo ha chiarito: "Abbiamo puntato verso una politica di giovani di proprietà da far crescere. Per noi è Hart un'eccezione, la politica dei prestiti non la stiamo seguendo se non in rare eccezioni. Qui c'era l'opportunità di avere un giocatore di grande qualità. Ma non voglio dimenticare Padelli", ha sottolineato Cairo. "Si sta impegnando tantissimo, è un giocatore molto importante non va dimenticato che è stato nel giro azzurro. Ha fatto cose buonissime, ha fatto qualche errore ma li fanno tutti. Bisogna ricordare il suo contributo e quello che può dare".