"Sono molto soddisfatto di come stanno andando le cose, ci sono punti che dobbiamo migliorare ma stiamo ponendo delle basi importanti. Ci vorrà del tempo per raggiungere la perfezione, anche se nel calcio non esiste". Vincenzo Montella traccia un primo bilancio del suo periodo sulla panchina rossonera. "Al Milan le ambizioni sono diverse rispetto ai club in cui sono stato. Questo per me è una responsabilità ma è anche una motivazione: è un piacere vivere di queste emozioni", ha spiegato il tecnico in un'intervista a Premium Sport.
Montella ha analizzato le prime due giornate di campionato e le troppe espulsioni: "Sono contento, anche se l'ultima partita mi ha lasciato molto amaro in bocca. Però anche a Napoli abbiamo fatto delle ottime cose, dobbiamo migliorarne delle altre, soprattutto per quanto riguarda i gol subiti. Però la voglia di lavorare e di mettersi a disposizione è tanta, vogliamo dare soddisfazioni ai tifosi, alla società e anche a noi stessi. Sulle espulsioni bisogna contestualizzare – ha sottolineato – quella di Paletta non era per nervosismo così come quella di Niang che è stata molto ingenua. Per raggiungere obiettivi importanti dobbiamo migliorare anche questo aspetto, perché la malizia e la scaltrezza devono far parte del bagaglio di un giocatore. Quella di Kucka invece è stata dettata dal nervosismo, lui dopo la gara era molto dispiaciuto e consapevole di aver sbagliato. Peccato perché potevamo recuperare la partita in 11 ma è un'esperienza che non ripeterà più".
Il tecnico ha poi parlato del rapporto con il presidente Silvio Berlusconi: "E' veramente appassionato, è dentro la realtà del Milan e trasmette entusiasmo e voglia di vincere attraverso le parole. Mi ha chiamato molte volte, l'ultima volta prima della gara col Napoli. Mi ha dato dei consigli molto preziosi, a me piace ascoltare e lui è sempre molto partecipe".
Sull'arrivo di Mati Fernandez: "Si è convinto da una mia chiamata? Con Mati c'è un rapporto splendido da tempo, c'è una stima reciproca e non mi va di smentire la telefonata. Forse è più giusto dire la realtà delle cose, probabile che mi abbia chiamato lui, per un consiglio e per capire se ci fosse una possibilità perché lui aveva un desiderio di venire al Milan e poi l'ha dimostrato. Diciamo che ci ha convinto lui: aveva un forte desiderio di venire e appena c'è stato uno spiraglio abbiamo concluso". Riguardo gli obiettivi stagionali, "bisogna migliorare quanto fatto nel recente passato e lo si può fare attraverso il sacrificio. La nostra aspirazione non può che essere tornare in Europa, quantomeno attraverso l'Europa League anche se non sarà facile perché le rivali come Juve, Napoli, Roma e Inter hanno investito e si sono rinforzate molto. Noi dovremmo fare la corsa solo sui noi stessi e dobbiamo crescere attraverso il nostro modello di gioco".