Quando sembrava che l'assalto furibondo alla porta della Repubblica Ceca dovesse concludersi senza esito, all'improvviso nel mucchio selvaggio in area di rigore è spuntata la testona di Gerard Piqué, imbeccato come al solito da Andrés Iniesta, e la Spagna ha potuto liberarsi da un incubo. Sarebbe stato infatti abbastanza clamoroso se la sfida di Tolosa fosse finita in pareggio: per il numero di occasioni costruite dalla formazione di Vicente Del Bosque e per quel poco che hanno combinato i nipotini di Pavel Nedved. Ai quali si deve rimproverare una scarsa intraprendenza, soprattutto nella prima parte dalla gara, quando sono stati a guardare, incapaci di imbastire un'azione, di costruire un pericolo, di dare un segno di vita.
HOMBRE DEL PARTIDO. Al di là di Piqué, l'hombre del partido, sono stati due giocatori a indirizzare più degli altri l'andamento del match. Iniesta, per la Spagna, e Peter Cech per la Repubblica Ceca. Il primo ha inciso come un bisturi nella manovra spagnola, regista, ispiratore, genio a centrocampo, con una esibizione di classe adeguata al suo straordinario curriculum; il secondo ha negato per tre volte nel primo tempo il gol agli avversari, un baluardo e una sicurezza; si è ripetuto anche nella ripresa e ha chinato il capo solo all'87', a fronte di una situazione disperata. Nemmeno Batman sarebbe riuscito a intercettare il colpo di testa del difensore spagnolo da distanza ravvicinata.
DOMINIO ASSOLUTO. Questo anche per dire che la contesa è stata a senso unico per un bel pezzo, con la squadra di Del Bosque proiettata in avanti nel tentativo di sbloccare il risultato e con quella di Pavel Vrba preoccupata solo di contenere. Infatti, l'unica azione vagamente offensiva creata dai cechi si è materializzata al 45', con una conclusione di Necid parata dal chiacchieratissimo De Gea. Per il resto si è trattato di un dominio assoluto della Spagna, che ha sfiorato il gol due volte con Alvaro Morata (minuto 16: conclusione respinta da Cech; minuto 29: diagonale con deviazione in angolo del portiere), una con Jordi Alba al 40' (botta violentissima respinta sempre da Cech) e una con David Silva, stoppato in uscita, guarda caso, da Cech.
IL 72% DI POSSESSO PALLA. Nel secondo tempo, c'è stata subito la partenza rabbiosa della Spagna, con due chance nel giro di un minuto, dal 46' al 47': un intervento disperato di Hubnik con rischio di autorete e una doppia conclusione di Nolito e Ramos. Per la verità, la Repubblica Ceca ha avuto un sussulto, al 57' con Hubnik, che in spaccata stava per sorprendere De Gea. E al 65' con Fabregas che ha salvato sulla linea una capocciata di Gebre Selassie. Il gioco dei cambi ha chiamato fuori Morata, Nolito e Fabregas per dare spazio a Aduriz, Thiago Alcantara e Pedro. Morale, a tre minuti dalla fine è giunta la stoccata letale di Piqué, anche se al secondo minuto di recupero è stato De Gea a salvare il successo su una conclusione fortissima di Danida. Sarebbe stata una beffa per la Spagna che ha avuto il 72% di possesso palla.