"Chi sta alla Juventus deve pensare a una sola cosa: vincere". Così Andrea Agnelli, presidente della Juventus, intervenuto ai microfoni di Sky Sport nel corso della trasmissione a lui dedicata con l'hashtag #AgnelliRisponde. Parlando della stagione appena conclusa, il presidente bianconero ha aggiunto: "Abbiamo iniziato in Cina con un trofeo e finito a Roma con un altro trofeo ed è quello a cui dobbimao ambire sempre. Questa è la cosa più bella, iniziare e finire bene". Juve che ha avuto però un inizio di stagione difficile, come lo stesso Agnelli ha ammesso: "La parte brutta è stato quel periodo fino al derby, un periodo difficile e sfidante ma che ci ha dato la dimostrazione che la compattezza e l'unità di intenti fanno la differenza".
CONTI A POSTO. "La Juventus è ben impostata per i prossimi 2/3 anni, poi capiremo cosa succederà nel calcio italiano e europeo. La nostra ambizione è avere una società che ambisca a vincere con l'equilibrio economico-finaziario". Agnelli ha aggiunto: "Rispetto agli anni '90 sono cambiate le società: oggi la dimensione della Juventus è decisamente maggiore. Noi oggi siamo una grande società con un fatturato di 350 milioni e 700 dipendenti. Ormai siamo una vera grande azienda in uno dei pochi settori in espansione".
LEGAME CON TORINO. "Siamo profondamente legati alla Città di Torino, e abbiamo fatto grandi investimenti sul territorio", ha sottolineato il presidente della Juve. "Torino resta centrale, ci lega sempre un grande affetto verso la città", ha aggiunto. "Le elezioni amministrative? Io sono spettatore privilegiato, non voto a Torino, i rappoorti con le istituzioni saranno sicuramente ottimi sia da parte della Juve che di FCA", ha dichiarato ancora Andrea Agnelli.
CLUB ALL'ESTERO. "Comprare un club all'estero? Una possibilità che stiamo valutando, ma non all'ordine del giorno", ha spiegato Agnelli ai microfoni di Sky Sport nel corso della trasmissione a lui dedicata con l'hashtag #AgnelliRisponde. "La Juve in mani straniere? Senza volontà non si può fare. Abbiamo il 63% della Juve e così è".
DIALOGO CON MARCHIONNE. "L'ad di Exor è mio cugino John (Elkann, ndr), non è Marchionne. Sergio è una persona con cui mi piace dialogare, è una persona di grande esperirenza, competenza e cultura. Dialogare con lui mensilmente mi arricchisce e aiuta moltissimo".
OFFERTE PER POGBA. "Offerte per Pogba? Bisogna chiederlo a Marotta". Così Andrea Agnelli, presidente della Juventus, intervenuto ai microfoni di Sky Sport nel corso della trasmissione a lui dedicata con l'hashtag #AgnelliRisponde. "Sturaro in Nazionale agli Euroopei? Sturaro è uno tosto e mi piace, merita di stare nella Nazionale", ha aggiunto.
RAPPORTO CON CONTE. "Con Conte ho un ottimo rapporto, ai tempi della squalifica l'ho difeso dal primissimo minuto. Ai tempi della squalifica di Conte, abbiamo fatto 6 mesi senza allenatore. Sfido chiunque altro a riuscirci", ha ricordato il presidente bianconero. "Il caso Bonucci? Leo in quei giorni si è regolarmente allenato con la squadra, è un uomo spogliatoio e ha un carisma straordinario. Per andare a fare cosa poi? Tre giorni di test fisici, sono cose che non capisco", ha dichiarato Agnelli.
STILE JUVE. "Lo stile Juve? non ho mai capito cosa sia. Per me lo stile Juve è vincere: quindi esiste", ha spiegato Andrea Agnelli, presidente della Juventus, intervenuto ai microfoni di Sky Sport nel corso della trasmissione a lui dedicata con l'hashtag #AgnelliRisponde.