"Sinisa per il nostro modo di fare calcio è perfetto" e ricorda "Gustavo Giagnoni (tecnico del Torino dal 1971 al 1974, ndr). Incarna proprio quel tremendismo. E mi è molto affine: vuole superare i propri limiti ed è ambizioso. Ma non voglio mettere nessun tipo di pressione, prima cominciamo la stagione". Così il presidente del Torino Urbano Cairo, in un'intervista a La Stampa, parlando del nuovo tecnico Mihajlovic. Sulla stagione non brillante al Milan, il umero uno della società granata dichiara: "Quando Mihajlovic è stato esonerato, il Milan era sesto. In Europa. Avrebbe potuto concludere in bellezza la stagione che invece si è rivelata un'incompiuta. Non è andata bene, ma diciamo che al Milan non è stata l'unica cosa a non fuzionare". Dal punto di vista dell'impostazione di gioco, Cairo garantisce che il 'nuovo Torino' non smonterà "il centrocampo, altrimenti a che cosa servirebbero i nostri giovani? Sarà un 4-3-3 o un 4-3-1-2, ma questi numeri lasciamoli a Sinisa".
VENTURA E LA NAZIONALE. Con Giampiero Ventura "abbiamo fatto un gran lavoro, abbiamo riportato il Toro dove meritava. Tanto che se quest'anno c'è la delusione per essere arrivati dodicesimi a un punto dal decimo posto, beh, allora qualcosa è proprio cambiato" ha detto Cairo in merito all'addio del tecnico granata, per approdare alla guida della Nazionale". Con il Torino Ventura "ha toccato il massimo, ma per le sue qualità avrebbe meritato una squadra da scudetto o da Champions", spiega Cairo, dicendosi sicuro che in azzurro saprà dare molto. "Se è messo in condizioni di lavorare bene e se trova la disponibilità dei giocatori- aggiunge il presidente del Torino – allora fa faville. Quando eravamo in Europa League mi trasmetteva una sicurezza incredibile, mi convinceva della nostra superiorità tattica. Applicherà gli stessi criteri alla Nazionale".