"Ho un contratto di un anno, se la società è contenta, se i tifosi sono contenti, resto. Sennò posso andare via, non starei mai a casa con un contratto. Se non sono contenti, lo strappiamo. A me l'Inter non deve niente. Ma devono essere contenti tutti e capire la situazione, non è una cosa così banale e semplice". Così Roberto Mancini, allenatore dell'Inter, tornando a parlare del suo futuro. "Se alla società chiederò un prolungamento? Non è importante, la società deve fare quello che crede e pensa sia giusto. Non ho problemi di questo genere", ha spiegato il mister jesino in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Sassuolo. Riguardo eventuali garanzie da chiedere a Thohir per la prossima stagione, Mancini ha chiarito: "Devo parlare con il presidente e capire quello che potremo fare, che dovremo o saremo obbligati a fare. Io penso che la squadra abbia una base buona sulla quale lavorare, dove metterci qualche giocatore importante per migliorare. Questo è il mio obiettivo, come credo la società. Touré? E' del City, è sotto contratto, difficile parlarne adesso. Un giocatore con una classe come lui non si è visto in Italia", ha proseguito il mister nerazzurro. "Io sono contento, chiaro che vorrei vincere tutti gli anni, ma tutti lo vorrebbero e questo non sempre accade. Penso che sia obiettivo anche dell'Inter. Siamo con questa spada Damocle (il fair play finanziario, ndr), però siamo riusciti a fare buon lavoro, tornare in testa per 20 giornate. Cose buone ne abbiamo fatte, continuando a lavorare seriamente si possono avere soddisfazioni. Poi calcio è strano". Sul 'peso' dei Fair play finanziario: "Non si capisce mai niente… è giusto capire quello che potremo fare, se saremo costretti a vendere qualcuno", ha spiegato. Ancora sulle prospettive future della squadra: "In un anno e mezzo siamo riusciti a mettere insieme una buona base. Oggi la squadra ha 5-6 punti fermi. In questo modo non è difficile aggiungere tre giocatori che possono crescere e con qualità con carisma, poi gli altri possono migliorare molto. Non abbiamo mai subito negli scontri diretti, anche con Juve sono state equilibrati", ha osservato Mancini. "Questo vuol dire che i giocatori sono migliorati. Criticavano all'inizio Kondogbia e Perisic, ma mi pare che abbiano fatto un salto di qualità enorme". Quindi è tornato su alcune scelte di mercato della società: "Hernanes al posto di Nainggolan? Non so questa storia, non ero l'allenatore. Ma è un ottimo giocatore, l'abbiamo venduto perché siamo stati costretti, Ma l'anno scorso ha fatto 8 gol e 13-14 assist, ha qualità, esperienza. Quando l'Inter lo ha comprato era tra i migliori del campionato e per questo l'ha anche preso la Juve. Stesso discorso per Shaqiri, Kovacic, Guarin". Mancini ha garantito che la squadra è con lui: "Mai avuto una squadra così per bene, con giocatori che hanno lavorato serenamente. Bravi ragazzi e che si sono meritati obiettivo iniziale". Riguardo le critiche dei tifosi, ha aggiunto: "Spiace, perché sembra abbiamo squadra per vincere campionato ma dobbiamo ancora lavorare molto. Ma i tifosi sono i tifosi, è normale, non può essere felice se squadra perde. Ma è importante essere chiari su quali possono essere obiettivi e situazioni prima del campionato".
Quanto agli 'sfoghi' di Handanovic e Jovetic, "non hanno detto nulla di male. Handandovic ha detto che gli manca la Champions, ma tutti vorremmo giocarla. Giocheremo l'Europa League, ci sono squadre che hanno investito tanto e non giocano la Champions da tempo. Siamo in buona compagnia". Il montenegrino reclama più spazio: "Non garantisco niente", ha precisato il tecnico jesino, "un giocatore per meritare di giocare con continuità deve dimostrare di essere fondamentale. Lo abbiamo preso perché crediamo nelle sue qualità, è un giocatore tecnicamente superiore".