Non è solo il derby d'Italia quello che si sta giocando questa sera allo Stadium. Perché Juventus e Inter, ciascuna nei propri ambiti, hanno molte ragioni per consumare con una determinazione particolare una sfida che rientra nei classici del calcio nostro. La squadra di Massimiliano Allegri è reduce dal pareggio di Champions League contro il Bayern Monaco: stando alle chiacchiere, il morale è altissimo e la voglia di battere una rivale storica strabordante, malgrado ci sia qualche parplessità a livello di tenuta atletica. La partita contro i tedeschi ha spremuto fisicamente e psicologicamente i bianconeri, costretti a una incredibile rimonta per tenere in vita il sogno del passaggio ai quarti di finale. Non ci sarà Marchisio, infortunato, dovrebbe trovare spazio Hernanes dopo l'ottimo secondo tempo di martedì. Il brasiliano sarà il regista, la coppia Mandzukic-Dybala è invece la chiave per scardinare la difesa nerazzurra, il resto è abbastanza scontato. Anche l'Inter è abbastanza scontata, a meno che Roberto Mancini non stia elaborando in queste ore una sorpresa da servire bagnata (a Torino piove forte) ad Allegri: lo sconto della squalifica ha rimesso in campo Kondogbia, mentre Palacio sembra sia destinato ad accompagnare in attacco Icardi, centravanti abbonato a segnare alla Juventus. Brozivic è squalificato, Eder, ricchissimo colpo del mercato di gennaio, si accomoda in panchina.
A naso, la Juventus si trova nella condizione di servire un match ball. Graziati dal Napoli (che ha pareggiato contro il Milan nel posticipo di lunedì), i bianconeri devono tenere a distanza la formazione di Maurizio Sarri e lanciare un segnale chiaro alla Roma "rimontante" di Luciano Spalletti. Dovessero vincere, assesterebbero una discreta mazzata alla condizione morale delle inseguitrici, in caso contrario tutto tornerebbe in gioco, con conseguenze al momento non decrittabili.
Sempre a naso, l'Inter può (ri)dare un senso alla sua stagione conquistando un risultato prestigioso allo Stadium: il discorso scudetto è svanito da un pezzo, quello della Champions assolutamente no. Il Milan è in rimonta, la Roma in fuga, poi c'è sempre di mezzo la Fiorentina. Ecco perché i "manciniani" hanno il dovere morale di crederci. Per lo meno di provarci.
Se questi sono i presupposti, il divertimento è garantito. Come lo spettacolo. Ma non sempre tutto ciò che è chiaro sulla carta si riflette poi sul campo. La speranza è che una gara così importante e prestigiosa non abbia le solite, velenose code polemiche. Un'illusione?