A causa del cambiamento climatico l’agricoltura nel 2022 ha subito danni che hanno già superato i 6 miliardi di euro
Il fine anno al caldo chiude un 2022 anomalo che si classifica come l’anno più ‘bollente’ mai registrato prima con una temperatura di oltre un grado superiore alla media storica, a conferma di un decisa tendenza al surriscaldamento della Penisola con effetti climatici e produttivi. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento alle previsioni Isac Cnr che evidenziano peraltro che nei primi undici mesi la temperatura in italia e stata superiore di 1,06 gradi la media.
Si accentua quest’anno la tendenza al surriscaldamento in Italia dove la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine dopo il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr.
Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura – conclude la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno già superato quest’anno i 6 miliardi di euro.
Caro gas pesa su famiglie e imprese
L’aumento del gas pesa su famiglie e imprese costrette a fare i conti con costi energetici fuori controllo. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’ aumento della bolletta del gas a dicembre stimato pari al 20% da Nomisma.
La spesa energetica ha un doppio effetto negativo perché – sottolinea la Coldiretti – riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare con l’inverno.
Il costo dell’energia – continua la Coldiretti – si riflette infatti in tutta la filiera e riguarda sia le attività agricole ma anche la trasformazione e la distribuzione.
La produzione agricola e quella alimentare in Italia assorbono oltre il 11% dei consumi energetici industriali totali per circa 13,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti (Mtep) all’anno, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Enea.
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