La giovane attivista al convegno 'Clima: il tempo cambia. E' tempo di cambiare': "Non siamo scesi in piazza per farci i selfie ma perché vogliamo che agiate"

Continua la vista di Greta Thunberg a Roma. Dopo aver incontrato Papa Francesco, la giovane ambientalista è stata ricevuta in Senato dalla presidente Elisabetta Alberti Casellati in occasione del convegno 'Clima: il tempo cambia. E' tempo di cambiare'. "Ho avuto la fortuna di nascere in un momento e in un luogo in cui tutti mi hanno incoraggiata a pensare in grande. Le persone come me hanno avuto tutto quello di cui avevano bisogno e anche di più", ha dichiarato l'attivista nel suo intervento. Poi l'affondo: "Forse alla fine però non avremo nulla, neanche un futuro. È il nostro futuro che è stato venduto in modo che un piccolo numero persone potesse godere di una enorme somma di denaro. Ci avete rubato il futuro e lo fate ogni volta che ci dite che abbiamo solo il cielo come limite. Ci avete mentito e dato false speranze. Alcuni di noi possono avere quello che vogliono, ma solo per ora. Invece l'unica cosa di cui abbiamo bisogno è il futuro. La cosa triste è che molti ragazzi non hanno la consapevolezza del destino che li attende e non lo comprenderemo finché non sarà troppo tardi". 

"La gente spesso si congratula con me, e io non ne capisco il motivo – ha continuato Greta -. Nulla è cambiato. Non siamo scesi in piazza per farci i selfie ma perché vogliamo che agiate, che prendiate delle misure. Manifestiamo perché vogliamo che agiate per non dovere rinunciare ai nostri sogni e alle nostre speranze".

Casellati – Consapevole della necessità di un intervento sempre più urgente è anche la presidente Casellati: "Quello che non possiamo più ignorare e non possiamo più sottovalutare è che non si tratta di casualità, coincidenze o sfortuna. Dobbiamo necessariamente voltare pagina, uscire dall'emergenza continua e tornare ad investire in prevenzione, recupero, manutenzioni, ristrutturazioni, riuso".

"Dalla devastazione delle montagne e delle foreste venete alla Calabria colpita dall'alluvione – ha spiegato -, dai comuni terremotati del centro Italia al crollo del Ponte Morandi, abbiamo vissuto tante, troppe sciagure. Alcune imputabili all'incuria, alla mancanza di manutenzione, a opere sbagliate -, altre invece più legate a fenomeni naturali, tutte comunque inesorabilmente riconducibili e legate all'azione o all'inazione dell'uomo. E sempre gli occhi dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime hanno espresso dolore, rabbia, paura; oltre alla consapevolezza che tutto quello poteva essere evitato, che si sarebbe potuto e dovuto fare molto di più e meglio".

"In tutti quei luoghi, in ogni situazione di criticità, la speranza ci è stata donata dai soccorritori, civili e militari, veri e propri angeli che nei momenti più tristi hanno restituito dignità all'Italia e alle sue istituzioni", ha aggiunto.

Casellati ha poi rinnovato la sua proposta "di istituire una commissione bicamerale d'inchiesta sul dissesto idrogeologico, per mappare le aree del Paese a rischio e mettere a punto una normativa in grado di supportare la rinascita dei territori colpiti da disastri e calamità naturali. Una proposta che è già stata depositata come disegno di legge, sia alla Camera sia qui in Senato, e che spero possa essere quanto prima discussa e approvata".
 

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