È stato il 'derby di Astori': la cui maglia col numero 13 ritirata da entrambi i club. Al 13' tutto lo stadio lo ha invocato con cori commossi
La voglia di salvezza del Cagliari frena le ambizioni di Europa della Fiorentina. Nel 'derby di Astori' (ricordato da entrambe le tifoserie l'ex difensore, la cui maglia col n.13 – ritirata da entrambi i club – appariva a centrocampo sul telone prima della gara mentre al 13' tutto lo stadio lo ha invocato con cori commossi) la spuntano i sardi che vedono ora vicina una salvezza che la sconfitta interna con la Roma di domenica sembrava avere seriamente compromesso. Per la Fiorentina una sconfitta choc che riduce al lumicino le speranze di centrare una qualificazione nelle coppe, anche se ci sarà lo scontro diretto col Milan domenica.
Non è una Fiorentina serena quella che approccia la gara, più lucido invece il Cagliari che non si fa attanagliare dalla paura. Partenza soft con le due squadre che si studiano, poi la gara carbura. Al 20' un retropassaggio di Veretout (che era stato l'unico a rendersi pericoloso fino a quel momento) rischia di diventare un autogol per l'errata posizione di Sportiello. Il portiere della Fiorentina poi si fa perdonare uscendo in presa alta sul corner. Al 23' punizione per il Cagliari dalla sinistra: cross allontanato di testa da Badelj, sul quale Faragò arriva e calcia una conclusione secca in diagonale, che però non inquadra lo specchio. La Fiorentina fa fatica a controbattere, si segnala solo qualche azione confusa prima che al 37' arrivi il gol dei sardi. Punizione di Lykogiannis, che calcia forte e teso all'altezza del secondo palo. Troppo fermo in porta Sportiello, Biraghi si perde Pavoletti che sbuca nei pressi della linea di porta e appoggia in rete da due passi.
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