Nessuna proposta di legge da Renzi ma un monitoraggio costante affidato ad alcuni esperti

La battaglia è annunciata: uno dei fronti sui quali verrà combattuta la prossima campagna elettorale è quello contro le fake news. Matteo Renzi ne ha fatto uno dei temi chiave della Leopolda e anche Di Maio e Salvini, chiamati in causa dal segretario Pd, non si sono tirati indietro. "M5s e Lega escono con gli stessi codici nell'advertising dei social. Usano le stesse tubature, vi abbiamo sgamato amici dell'opposizione", ribadisce chiudendo la kermesse di Firenze.

Tra i tavoli tematici ieri hanno approfondito il tema Matteo Richetti e Alessia Rotta. Nel mirino finiscono alcuni profili Facebook. "Non vogliamo fare leggi o censurare nessuno ma educare ad essere responsabili. Ogni 15 giorni il Pd presenterà un rapporto su tutte le schifezze che troviamo in rete", avverte Renzi. Nessuna proposta di legge, quindi. Con la fine della legislatura alle porte – è il ragionamento – comunque non vedrebbe la luce, ma un monitoraggio costante affidato ad alcuni esperti, che consenta di "ristabilire la verità e rifondare quel senso di comunità" che si è perso perché ormai "nessuno si fida più di nessuno".

A parlare del problema era stato ieri anche Luigi Di Maio. Il candidato premier M5S ci torna oggi con un post su Facebook. "Il problema fake news esiste e il monitoraggio dell'informazione e del dibattito politico da parte dell'Osce durante la campagna elettorale per noi è necessario, abbiamo più volte sperimentato sulla nostra pelle cosa significa essere oggetto di notizie false, io stesso ne sono stato vittima anche sui quotidiani e sui tg – ribadisce – Le bufale sono nate nei media tradizionali, oggi con la diffusione del web sono anche in rete dove però le bugie hanno le gambe corte e vengono individuate, smascherate e cancellate in breve tempo, proprio come dimostrano i casi di questi giorni. Difficilmente invece una testata si scusa o paga per aver diffuso una fake news, ma gli effetti di ciò che ha scritto o detto possono essere devastanti". Renzi coglie l'occasione per sferrare un altro colpo: "Ho visto che Di Maio ha proposto di chiamare l'Osce. Per me può chiamare anche i caschi blu e la croce rossa, ma visto che ha il telefono in mano chiami anche la Casaleggio, perché i suoi amici continuano a ripostare schifezze e alcuni li tagga anche lui".
 

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