I dimostranti provavano a entrare in piazza Taksim, che è chiusa

La polizia turca ha usato cannoni ad acqua e gas lacrimogeni a Istanbul contro diversi gruppi di manifestanti, circa 200 persone in totale, che per celebrare il 1° maggio provavano a entrare nella emblematica piazza Taksim, bloccata dalle autorità. Gli accessi di piazza Taksim sono stati chiusi già ieri con barriere metalliche e a protezione vi sono stati dispiegati centinaia di poliziotti. I media locali riferiscono di diversi arresti. Complessivamente sono 24.500 i poliziotti in servizio a Istanbul in occasione delle manifestazioni del primo maggio, data in cui negli ultimi anni si sono verificati pesanti scontri fra agenti in tenuta antisommossa e manifestanti di sinistra, nonché oppositori del governo conservatore.

Taksim ha un significato particolare per la sinistra turca da quando vi avvenne il massacro del 1° maggio del 1977, quando persone mai identificate aprirono il fuoco provocando 34 morti. Nel 1980 la dittatura militare proibì le manifestazioni nella piazza, divieto che fu rimosso dal governo solo nel 2009. Nei quattro anni seguenti diverse centinaia di migliaia di persone hanno festeggiato il 1° maggio a Taksim senza che si registrassero incidenti, ma nel 2013 il governo è tornato a vietare i cortei nella piazza.

Le principali organizzazioni sindacali hanno accettato di celebrare quest'anno il 1° maggio nel quartiere di Bakirkoy, a diversi chilometri da Taksim, per la paura di attentati suicidi. Nella città di Adana una manifestazione è stata sospesa proprio per il timore di attentati e ad Ankara quattro siriani sono stati arrestati perché sospettati di appartenere allo Stato islamico e di avere preparato attacchi contro i cortei del 1° maggio.
 

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