Il segretario del Pd non incontra il fondatore di Forza Italia da due anni

 "Non vedo Berlusconi da oltre due anni. Non avrei problemi a incontrare né lui, né altri leader. Ma al momento non è in agenda".E' questa la posizione del segretario del Pd Matteo Renzi sulla legge elettorale, affidata a un'intervista al Messaggero.

Quanto alla possibilità di una alleanza il giorno dopo le elezioni, risponde: "La Merkel in Germania corre per vincere, da sola. Non per fare la grande coalizione. Se non ci sono i numeri, è ovvio che debba fare accordi con altri partiti. Per noi sarà lo stesso: il tedesco significa questo, non altro. Berlusconi è stato per anni leader del governo, è esponente del Ppe e compagno di partito della Merkel: conosce le regole istituzionali tedesche quanto me. Il mio obiettivo è sconfiggere Berlusconi, non allearmici. Poi, è ovvio, dipende da quanti voti ciascuno prenderà".

Renzi torna anche sullo sbarramento alla soglia del 5%. "La presenza del nome o dei nomi sulla scheda accanto al simbolo: la gente deve sapere per chi vota, non come con il Porcellum dove si votava un simbolo e neanche si conoscevano i nomi dei candidati", dice mettendo un paletto alla riforma. "E naturalmente – aggiunge – lo sbarramento al 5%: se deve essere modello tedesco, che tedesco sia anche lo sbarramento".

Su questo punto non teme il no di Angelino Alfano, che mette le mani avanti chiedendo di essere ascoltato sul punto prima di Forza Italia, sottolineando che occorre prima avere una intesa in maggioranza: "Quella di Alfano – spiega – è una riflessione suggestiva ma se siamo arrivati a questo punto è perché alcuni settori della maggioranza hanno pensato di poter rimandare, rimandare, rimandare. Credo che comunque sul sistema tedesco, che da anni segna la vittoria dei popolari europei della Cdu, un popolare europeo come Alfano non farà fatica a riconoscersi".
 

 

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