LaPresse ha chiesto alla storica vocalist un parere sulle polemiche di questi giorni, secondo le quali le istituzioni non avrebbero fatto abbastanza per ricordare il cantautore

Dopo più di 20 anni di sodalizio artistico, Iskra Menarini può vantare di avere avuto con Lucio Dalla un rapporto privilegiato. LaPresse ha chiesto alla storica vocalist del cantautore bolognese un parere sulle polemiche di questi giorni, secondo le quali le istituzioni, a quattro anni dalla scomparsa di Dalla, non avrebbero fatto abbastanza per ricordarlo.

Iskra, tu sei stata la vocalist di Dalla per più di 20 anni, sei andata in tour con lui in tutto il mondo, eravate grandi amici. Regalaci un ricordo del tuo rapporto con Lucio.

Ce ne sarebbero tantissimi. Io sono entrata a far parte del suo mondo che avevo 40 anni, avevo già masticato tanta musica. Per caso sono arrivata a Lucio, e per me si è aperto un vero universo. Lucio cercava qualcosa in più di una semplice corista, io ho imparato tantissime cose da lui, oltre al saper cantare insieme ad altre persone. Io ero una persona molto timida ai tempi, non ero mai stata in un mondo così importante: in quell'epoca incontrai artisti del calibro di Sting, Pavarotti, Ray Charles. Lucio mi ha aiutato molto, mi ha sempre fatto cantare anche brani da solista, in tutto il mondo, cosa rara da parte di un grande artista. Ma con Lucio è stato un viaggio e una scoperta continui, sono sempre stata bene con lui, insieme abbiamo girato tutto il mondo.

Hai in mente un ricordo in particolare di lui?  

Sì, andavamo alla vigilia di Natale in Chiesa e lui si addormentava a bocca aperta. Mi divertiva il fatto che, quando si svegliava poi di soprassalto, sapeva esattamente a che punto fosse la Messa, lui 'sentiva' anche quando dormiva. E poi era sempre a dieta: noi facevamo finta di credergli, ma durante le cene si alzava e prendeva un pezzetto da ogni nostro piatto, altro che dieta! Poi, amava girare per le strade delle città sempre insieme a 4 o 5 musicisti.

Secondo te lo faceva perché, in fondo, aveva paura della solitudine?  

Non credo che ne avesse paura, era sempre talmente pieno di intelligenza e voglia di ricerca. Lui non era mai soddisfatto, cercava sempre stimoli nuovi. Gli piaceva l'arte, andava a vedere le chiese nelle varie città, e poi era costantemente impegnato, riceveva tantissime telefonate ogni giorno.

Oggi, anniversario della nascita di Dalla, farai un concerto all'Auditorium Parco della Musica di Roma, dove presenterai il tuo album 'Ossigeno' e farai un omaggio proprio a Lucio.

Sì, ci saranno Attilio Fontana e Gaetano Curreri degli Stadio. Gianni Morandi e Lino Banfi non potranno esserci, ma hanno fatto un video. L'album si chiama 'Ossigeno' perché, quando nasci, la prima cosa che fai è respirare. Nell'album ci sono testi inediti e riadattamenti di alcuni brani di Lucio.

In molti sostengono che, nel quarto anniversario della sua scomparsa, si sia fatto troppo poco per ricordarlo.
 

So che c'è questa polemica e mi dispiace, non capisco come mai non sia stato pensato anche solo un evento. Anche perché una persona come Lucio dovresti sempre ricordarla, la Rai gli fa un tributo ma soltanto radiofonico.

Ma la sua città l'ha dimenticato?  

No, Bologna non l'ha dimenticato, anzi, la città è piena di iniziative su Lucio. Ci sono tanti posti dove fanno omaggi a Dalla ma si sono arrangiati, non c'è stato un richiamo istituzionale.

Tu che l'hai conosciuto bene, cosa pensi che avrebbe voluto lui?  

Lucio amava moltissimo la gente, c'era proprio una forte unione tra lui e le persone, anche se a volte emanava un po' di soggezione. Lui avrebbe voluto più confusione, perché era sempre confusionario, anche sul palco. Diceva di essere un veggente, a volte sembrava un clown, ed era talmente credibile quando diceva le bugie che nessuno si azzardava a contrariarlo.

Che rapporto aveva con i suoi fan?  

Lui ci teneva tanto che la gente lo amasse: quando lo fermavano per strada non protestava, durante i suoi concerti faceva cantare la gente, non teneva mai le distanze. Proprio per questo spero che ci sia una Bologna piena della sua musica: io gli voglio tanto bene ma là fuori c'è tutto un mondo che gli vuole bene, ci sono tantissimi siti in città dedicati a lui, forse ce ne sono più per lui che per Mango e Pino Daniele, con cui tra l'altro era amico.
 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata