Il caso nato dalle rivelazioni de 'La Stampa', che parla di un'indagine sulla cessione del club a prezzi gonfiati in cui si ipotizza il reato di riciclaggio

E' giallo su una presunta indagine della procura di Milano sulla cessione del Milan da parte di Silvio Berlusconi alla cordata di investitori cinesi guidati dall'attuale presidente rossonero Li Yonghong. Secondo quanto raccontato questa mattina dal quotidiano La Stampa, nelle indagini si ipotizza che il prezzo di 740 milioni di euro pagato a Berlusconi sia stato "gonfiato" attraverso "flussi finanziari da Hong Kong". Il quotidiano parla di una "tegola elettorale sulla campagna di Berlusconi". I pm, si legge, "hanno avviato un'inchiesta che tra le varie ipotesi comporta anche verifiche sul reato di riciclaggio, certamente un problema per Silvio Berlusconi in questo periodo di campagna elettorale". Nel mirino dei magistrati, scrive il quotidiano, "il sospetto di una vendita gonfiata: una cifra fuori mercato pagata attraverso canali internazionali".

Immediata è arrivata la smentita da parte del procuratore capo della Repubblica di Milano, Francesco Greco. "Allo stato sulla compravendita dell'A.C. Milan non esistono procedimenti penali", ha detto. E' intervenuto anche Niccolò Ghedini, storico avvocato di Berlusconi, che in una nota ha definito "falsa" e "totalmente inventata" la notizia. "È evidente dunque la pervicace volontà diffamatoria che non può che avere ragioni correlate all'intenzione di interferire nell'imminente competizione elettorale", ha aggiunto. Duro anche il commento di Marina Berlusconi: "In tutta la lunga e complessa trattativa per la vendita del Milan, la Fininvest si è comportata con la massima trasparenza e correttezza, come conferma la stessa Procura della Repubblica di Milano, avvalendosi della collaborazione di advisor finanziari e legali di livello internazionale". Dal canto suo il quotidiano torinese ha ribadito "di aver svolto opportuni controlli circa l'esistenza di un'indagine sull'operazione, di cui è venuta a conoscenza da due fonti distinte, e pertanto conferma quanto scritto". Al momento non c'è alcuna presa di posizione, invece, da parte della nuova proprietà del Milan.

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