No a cessione Magneti Marelli, ha detto l'ad nella conference call rispondendo alle domande degli analisti

Fiat Chrysler Automobiles chiude il primo trimestre dell'anno con conti da record, ma non convince i mercati per l'alto indebitamento. Nei primi tre mesi del 2016 Fca realizza un utile netto adjusted di 528 milioni, rispetto ai 31 milioni di un anno fa, e ricavi in crescita del 3% a 26,57 miliardi di euro. Questo nonostante le consegne globali risultino limate dell'1% a 1,086 milioni. Tra i marchi brilla ancora Jeep, che consegna il 15% dei veicoli in più a 326.000 unità, dando un forte contributo al risultato operativo di gruppo, quasi raddoppiato a 1,4 miliardi di euro con tutti le regioni in positivo.

Resta tuttavia il nodo del debito. Fca conferma tutti i target del 2016, tra cui ricavi a oltre 110 miliardi di euro, utile netto adjusted superiore a 1,9 miliardi e indebitamento netto industriale inferiore ai 5 miliardi di euro. Al 31 marzo, invece, l'indebitamento è in aumento di 1,5 miliardi di euro in tre mesi, a 6,6 miliardi "per effetto della stagionalità e dei cambi di conversione". L'a.d. Sergio Marchionne è convinto di poter raggiungere il target. "Non abbiamo indicazioni" opposte, dice agli analisti in conference call. La Borsa rimane tuttavia per il momento scettica, con il titolo Fca che chiude la seduta in calo del 2,63% a 7,035 euro. Le stime degli analisti sull'indebitamento netto si aggiravano poco sotto 6,3 miliardi.

Marchionne torna anche a parlare di consolidamenti "con chi è interessato" tra i costruttori. Ma per il manager con il maglioncino c'è bisogno di essere "non selettivi" e soprattutto "serve tempo". L'a.d. annuncia che all'inizio del 2018 sarà completato il riassetto degli impianti nordamericani del gruppo, dando la spinta a camion e a Jeep. Marchionne è inoltre ottimista su Alfa Romeo in Cina e Usa.

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