Il presidente degli industriali reatini racconta la tragedia del terremoto, vissuta come uomo e come imprenditore

"Le immagini che scorrono in televisione non riescono a rendere la realtà di quello che è successo". Gianfranco Castelli, presidente degli industriali della provincia di Rieti, ha vissuto la tragedia del terremoto come uomo e come imprenditore. "Quella notte ero a casa mia ad Amatrice e quando ho visto quello che era successo e stava succedendo, lo confesso mi sono messo a piangere", racconta a LaPresse.

La mattina dopo ha raggiunto la sua azienda, un salumificio ad Accumoli per cominciare a fare il conto dei danni. "Piano piano con i miei ragazzi abbiamo sistemato quel che potevamo sistemare ma il problema è che non c'è erogazione di gas, i nostri frigoriferi sono staccati e abbiamo milioni di euro di carne che rischia di andare a male".
Come leader degli imprenditori reatini Castelli si è messo a disposizione dei colleghi e delle autorità: "Abbiamo creato una unità di crisi di Unindustria e l'altro giorno ha partecipato ad una riunione con il ministro Delrio, il presidente della Regione Zingaretti e il sindaco di Amatrice Pirozzi. Mi sono messo a disposizione per capire cosa servisse e cosa serve in questi primi momenti".

 Ai suoi dipendenti Castelli ha voluto dare un segnale di speranza e di ottimismo: "Ho detto a tutti di andare avanti, di guardare al futuro. Non possiamo abbandonare tutto a cominciare dalla speranza".

C'è nelle parole di Castelli la voglia di non abbandonarsi al pianto dopo quelle prime lacrime di dolore nella notte della tragedia. "Dobbiamo rimboccarci le maniche, pensare al futuro e lavorare per costruirne uno nuovo. Siamo stati feriti ma non ci faremo uccidere".

 

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