Piazza Affari ha aumentato le perdite dopo la partenza negativa di Wall Street

Piazza Affari ha chiuso in deciso ribasso appesantita dalle forti vendite che hanno colpito i titoli del settore bancario. Il listino milanese ha aumentato le perdite dopo la partenza negativa di Wall Street che ha pagato il dato sulle vendite di nuove case negli Stati Uniti, che a marzo si sono attestate a 511 mila unità contro le 520 mila unità attese dagli analisti. L'attesa degli investitori è rivolta alle riunioni delle Banche centrali: la Federal Reserve e la Bank of Japan, con quest'ultima che potrebbe aumentare gli stimoli monetari. Deludente l'indice Ifo, che misura la fiducia degli imprenditori tedeschi, che ad aprile si è attestato a 106,6 puni, peggio delle attese che indicavano 107,1 punti. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dell'1,52% a 18.403 punti.

Vendite sulle banche: Banco Popolare ha ceduto il 3,92% a 6 euro, Intesa SanPaolo il 2,44% a 2,40 euro, Unicredit il 5,34% a 3,326 euro, Ubi Banca il 5,11% a 3,606 euro. Moody's, nel suo Credit Outlook, ha affermato che la partecipazione delle banche nel fondo Atlante avrà un impatto negativo sul loro merito di credito. Debole il settore oil, con il Wti che lascia sul parterre lo 0,80% in scia alla crescita superiore alle attese dell'export iraniano. 

Nelle prime due settimane di aprile l'Iran ha esportato oltre 2 milioni di barili di petrolio al giorno, mentre nell'intero mese di marzo l'export si era fermato a 1,4 milioni. E così a Piazza Affari Eni è arretrata dello 0,49% a 14,08 euro, mentre Tenaris ha perso il 3,11% a 11,85 euro.

Sotto i riflettori Fca (+0,64% a 7,225 euro) che domani pubblicherà i risultati del primo trimestre 2016 con il Dieselgate che rappresenta un'incognita sui bilanci dei big delle quattro ruote dopo che nei giorni scorsi Volkswagen ha fatto sapere di aver accantonato oltre 18 miliardi di euro per far fronte alle multe e ai risarcimenti. 

Su Cnh Industrial (-3,42% a 6,345 euro) ha invece pesato lo stacco della cedola. Infine da segnalare Buzzi unicem che ha perso l'1,08% a 16,54 euro dopo la bocciatura a equalweight da parte degli analisti di Morgan Stanley.

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