“Il dialogo con la Russia? Puzza, ma si deve fare”. Così Papa Francesco, rispondendo ai giornalisti a bordo dell’aereo che lo riporta in Italia dopo il viaggio in Kazakistan, in merito alla disponibilità mostrata al dialogo con la Russia. “Io non escludo il dialogo con qualsiasi potenza che sia in guerra, sia anche l’aggressore. A volte il dialogo si deve fare così – dice, facendo il gesto di tapparsi il naso – ma si deve fare. Puzza, ma si deve fare. È sempre un passo avanti: la mano tesa, sempre”. Perché facendo il contrario “chiudiamo l’unica porta ragionevole per la pace”. “Credo che sia sempre difficile capire il dialogo con gli Stati che hanno cominciato la guerra”, prosegue. Il dialogo “è difficile ma non dobbiamo scartarlo”, spiega dicendo che bisogna “dare l’opportunità di dialogo a tutti. A tutti. Perché c’è sempre la possibilità che con il dialogo si possano cambiare le cose”. O “anche offrire un altro punto di vista”. E aggiunge: “Delle volte non accettano il dialogo. Peccato. Ma il dialogo va fatto sempre. Almeno offerto. E questo fa bene a chi lo offre, per respirare”.
“Se ami la patria la difendi”
Dare le armi all’Ucraina? “Questa è una decisione politica che può essere morale – moralmente accettata – se si fa in condizioni di moralità”. Così Papa Francesco, rispondendo ai giornalisti a bordo dell’aereo che lo riporta in Italia dopo il viaggio in Kazakistan. “Ma può essere immorale se si fa con l’intenzione di provocare più guerra o di vendere le armi o di scartare quelle armi che non servono più” spiega. “La motivazione è quella che in gran parte qualifica la moralità di quest’atto”. E aggiunge: “Difendersi non è solo lecito, ma è anche un’espressione di amore per la Patria. Chi non si difende, chi non difende qualcosa, non la ama. Invece chi difende, ama”, scandisce. “Si dovrebbe riflettere di ‘guerra giusta’, perché tutti parlano di pace oggi” ma “in questo momento quante guerre sono in corso?”, chiede elencando i conflitti ancora aperti, compresi i focolai in Azerbaijan e Armenia dove la situazione “si è fermata un po’ perché la Russia è uscita come garante. Garante di pace qui, fa la guerra lì”, dice facendo riferimento al conflitto in Ucraina. “La guerra in se stessa è un errore”, sottolinea. Però ripete: “Il diritto alla difesa, sì. Ma va usato quando è necessario”.
Eutanasia, “Uccidere non è umano ma da bestie”
“Uccidere non è umano. Punto”. Così Papa Francesco, rispondendo ai giornalisti a bordo dell’aereo che lo riporta in Italia dopo il viaggio in Kazakistan, parlando di eutanasia. “Se tu uccidi” pur “con motivazioni” – spiega – “alla fine ucciderai di più. Non è umano. Uccidere lasciamolo alle bestie”.
“Un grande politico non pensa alla poltrona”
Il fatto che in Italia ci siano stati “20 governi nell’ultimo secolo” “non lo condanno né critico, non so spiegarlo” ma poi “se i governi si cambiano così ci sono tante domande da fare. Perché oggi essere politico è una strada difficile. Essere un grande politico che si mette in gioco per i grandi valori della Patria non per interessi, per la poltrona”. Dunque, in Italia come negli altri Paesi bisogna “cercare grandi politici” che abbiano “la capacità di fare politica, che è un’arte. È una vocazione nobile la politica”. Così Papa Francesco, rispondendo ai giornalisti a bordo dell’aereo che lo riporta in Italia dopo il viaggio in Kazakistan, parlando delle imminenti elezioni in Italia.
“Io ho conosciuto due presidenti italiani di altissimo livello: Napolitano e l’attuale (Sergio Mattarella, ndr). Poi gli altri politici non li conosco”. E aggiunge: “dobbiamo lottare per aiutare i nostri politici a mantenere il livello nell’alta politica, non la politica di basso livello che non aiuta a niente. Che anzi, tira giù lo Stato che si impoverisce”. Il Papa chiarisce di parlare “di politica in genere” perché “di politica italiana non ne capisco. Soltanto il dato dei 20 governi” che “è un po’ strano, ma ognuno ha il suo modo di ballare il tango”.