Papa Francesco ha annunciato l'apertura degli archivi segreti del Vaticano sul Pontificato di Pio XII, sino alla sua morte, avvenuta a Castel Gandolfo il 9 ottobre 1958. Ricevendo in udienza i superiori, i dipendenti e i collaboratori dell'Archivio Segreto Vaticano, Bergoglio ha disposto che l'apertura avverrà il 2 marzo 2020, a un anno esatto dall'ottantesimo anniversario dell'elezione al Soglio di Pietro di Eugenio Pacelli.
"Assumo questa decisione sentito il parere dei miei più stretti Collaboratori – afferma il Papa – con animo sereno e fiducioso, sicuro che la seria e obiettiva ricerca storica saprà valutare nella sua giusta luce, con appropriata critica, momenti di esaltazione, di Pio XII e, senza dubbio anche momenti di gravi difficoltà, di tormentate decisioni, di umana e cristiana prudenza, che a taluni poterono apparire reticenza, e che invece furono tentativi, umanamente anche molto combattuti, per tenere accesa, nei periodi di più fitto buio e di crudeltà, la fiammella delle iniziative umanitarie, della nascosta ma attiva diplomazia, della speranza in possibili buone aperture dei cuori". "La Chiesa non ha paura della storia, anzi, la ama, e vorrebbe amarla di più e meglio, come la ama Dio! Quindi, con la stessa fiducia dei miei Predecessori, apro e affido ai ricercatori questo patrimonio documentario", ha aggiunto il Papa.
La notizia è stata bene accolta dalla comunità ebraica. "Accogliamo con grande apprezzamento la decisione di papa Bergoglio di aprire l'archivio segreto relativo alla figura di Pio XII. È positivo che si voglia fare questa apertura, perché darà modo a tutti coloro che si occupano di ricerca di accedere a materiale d'interesse inedito per poter ricostruire con ancor più chiarezza la posizione della Chiesa anche nel periodo della Shoah", o dichiara in una nota la presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni. "Per oltre trent'anni – dichiara a LaPresse il rabbino David Rosen, direttore degli affari internazionali interreligiosi dell'American Jewish Committee a Gerusalemme – AJC ha chiesto la piena apertura degli archivi segreti della Santa Sede per il periodo relativo alla seconda guerra mondiale. Quindi plaudiamo alla decisione di Papa Francesco di rendere questi materiali ora completamente accessibili e disponibili per la ricerca accademica internazionale. È particolarmente importante che gli esperti dei principali istituti memoriali dell'Olocausto in Israele e negli Stati Uniti valutino oggettivamente il periodo storico più terribile di tutti i tempi, per riconoscere sia i fallimenti che i valorosi sforzi compiuti durante il periodo della Shoah".

