Dopo la sconfitta con la Juve il Diavolo torna a +4

Il Milan dimostra di aver assorbito le scorie della sconfitta con la Juventus e riprende la marcia. Al grande ex Giampaolo non riesce lo sgambetto, i rossoneri si impongono con un facile 2-0 a San Siro nel primo round con il Torino: martedì sera è in programma il replay in Coppa Italia. Non pesano le assenze nelle file del Diavolo che svolge il tema senza sbavature, chiudendo i giochi già nel primo tempo, con il vantaggio di Leao e il rigore del raddoppio di Kessié. Poi ai padroni di casa è sufficiente gestire il risultato. Nel finale si rivede finalmente Zlatan Ibrahimovic. Pioli incassa tre punti che gli consentono di portarsi a +4 sull’Inter, attesa domani dall’insidiosa trasferta in casa della Roma: comunque vada all’Olimpico, sarà ancora primo posto. Il Milan a San Siro si conferma tabù insuperabile per il Toro, che interrompe la miniserie di risultati positivi. Primo tempo passivo per i granata, pericolosi solo con una traversa di Rodriguez. Non basta una ripresa generosa, dove si vedono revocare dal Var un rigore ma nel complesso non riescono a creare pericoli a Donnarumma se non nel finale con un destro di Segre. E con il successo del Genoa sul Bologna, il Toro ritorna mestamente al penultimo posto a braccetto con il Parma.

Pioli è sempre privo di Krunic e Rebic, out per Covid, oltre agli infortunati Saelemaekers, Bennacer e Gabbia. Recupero lampo per Calhanoglu e attesissimo ritorno di Ibrahimovic che, come previsto, partono entrambi dalla panchina. In avanti Leao è il terminale offensivo, nel tridente di supporto ci sono Diaz e Hauge con Castillejo. Tonali torna dal 1′ in mediana, Kjaer stringe i denti in difesa. Nelle file della squadra granata, per l’occasione in divisa azzurrina, Verdi affianca Belotti in avanti. Zaza, tornato tra i convocati, parte dalla panchina, dove non siede Meité, nel mirino proprio dei rossoneri. Pronti, via e subito un grande brivido per Sirigu sul pressing di Castillejo. Come da canovaccio è il Milan ad assumere l’iniziativa, il Toro si mantiene sottocoperta. La spinta rossonera cresce con il trascorrere dei minuti, Izzo sbroglia una situazione velenosa con una gran chiusura sul traversone basso di Calabria. Il vantaggio pare nell’aria e si concretizza già al 25′, al termine di una gran bella azione. Theo Hernandez serve in profondità Brahim Diaz che offre di prima a Leao: il portoghese, al cospetto di Sirigu, lo supera anche grazie a una deviazione di Izzo. Situazione più che ideale per il Milan, strada in salita per il Toro, che cerca la scossa con un sinistro al volo di Rodriguez su cross di Singo: sfera sull’esterno della rete. Ma la gara prosegue a senso unico, con un Milan che continua a dominare senza troppo sforzo. E cinque minuti dopo, i tempi sono già maturi per il raddoppio: Maresca si schiarisce le idee al Var su un contatto tra Belotti e Brahim Diaz in area torinista e giudica da rigore l’intervento del Gallo. Dal dischetto si presenta Kessié che non sbaglia (36′). La dea bendata, poi, non sorride alla squadra di Giampaolo nell’unico squillo dei primi 45′: la punizione di Rodriguez si stampa sull’incrocio dei pali. Sospirone di sollievo per il Milan, che poco dopo sfiora il tris in contropiede: Leao offre una palla d’oro a Kessié che conclude da due passi, Sirigu salva con un grande intervento.

La mossa di Giampaolo è l’inserimento di Linetty al posto di Gojak. L’avvio di ripresa del Toro è incoraggiante e un contatto tra Tonali e Verdi in area rossonera fa indicare il dischetto a Maresca: ma al Var il fischietto rileva che il fallo è dell’ex Napoli e fa retromarcia. Tonali, che ha avuto la peggio, deve lasciare il campo, sostituito da Dalot. Calabria si sposta a centrocampo come già fatto con la Juventus. Poi scatta il momento di Calhanoglu, dentro per l’infortunato Brahim Diaz. Il Toro ha un sussulto d’orgoglio con Singo, che sfonda sulla destra vincendo il duello con Kessié ed entra in area: il cross è deviato in angolo da Romagnoli. Giampaolo richiama Izzo e Rodriguez e si gioca le carte Zaza e Murru, mettendosi a quattro in difesa. Le mosse del tecnico granata sembrano iniettare un po’ di vitalità alla squadra. Belotti soffia palla a Dalot e prova la botta di destro trovando la deviazione di Romagnoli, poi sul corner calciato da Verdi il Gallo stacca ma la sfera è troppo centrale per impensierire Donnarumma. Pioli concede i minuti finali a Ibrahimovic: gli lascia il posto Leao, mentre Maldini rileva Hauge. Giampaolo risparmia le fatiche finali a Belotti, dentro Bonazzoli. Nel finale, l’unico intervento di Donnarumma, su una conclusione dal limite di Segre, entrato per Rincon.

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