Milano, 20 mag. (LaPresse) – “A seguito dell’annuncio del Regno Unito di sospendere i negoziati per l’accordo di libero scambio con Israele e di imporre sanzioni ai coloni: anche prima dell’annuncio odierno, i negoziati per l’accordo di libero scambio non stavano procedendo affatto sotto l’attuale governo britannico. Inoltre, l’accordo sarebbe stato vantaggioso per entrambi i Paesi”. È quanto afferma il ministero degli Esteri israeliano in una nota. “Se, a causa dell’ossessione anti-israeliana e di considerazioni di politica interna, il governo britannico è disposto a danneggiare l’economia britannica, è una sua prerogativa”, continua la nota, “le sanzioni contro i residenti della Giudea e della Samaria (la Cisgiordania, ndr) sono ingiustificate e deplorevoli, soprattutto in un momento in cui Israele piange l’ennesima vittima del terrorismo palestinese, Tzeela Gez, assassinata mentre si recava in sala parto. I medici continuano a lottare in ospedale per la vita del suo neonato”. “Il Mandato britannico è terminato esattamente 77 anni fa”, conclude il Ministero, “le pressioni esterne non distoglieranno Israele dal suo percorso di difesa della propria esistenza e sicurezza contro i nemici che cercano la sua distruzione”.

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