Milano, 13 mag. (LaPresse) – Emanuele De Maria era “un detenuto che partecipava alle offerte trattamentali. Le valutazioni fatte sono quelle rigorose che hanno consentito a 1.060 persone, a livello nazionale, di poter usufruire all’accesso all’articolo 21 dell’Ordinamento penitenziario, cioè del lavoro esterno, per il quale c’è una bassissima percentuale di revoca”. Lo dice a LaPresse il Garante dei detenuti di Milano, Francesco Maisto, secondo cui ciò che accaduto, cioè l’omicidio-suicidio, non indicherebbe “un problema nell’iter di valutazione” ma sarebbe relativo alla “salute mentale” del detenuto.
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