Roma, 24 sett. (LaPresse) – L’invecchiamento della popolazione e il decremento della natalità sono tra le criticità più importanti dell’attuale mercato del lavoro. È quanto si legge nel rapporto annuale dell’Inps presentato questa mattina. Secondo i calcoli dell’Istituto infatti “il 2023 ha fatto registrare l’ennesimo minimo storico in termini di nascite. Nonostante una riduzione dell’8% dei decessi rispetto al 2022, il saldo naturale della popolazione resta fortemente negativo”. Negli ultimi anni inoltre si è “ridotto l’effetto positivo che la popolazione straniera ha esercitato sulle nascite a partire dai primi anni 2000”. La crescita del numero di occupati negli ultimi venti anni “ha seguito l’invecchiamento della popolazione” e “la quota di occupati con almeno 50 anni di età era pari a 21,5% a inizio 2004, ha superato il 30% nel 2013, attualmente è del 40%. La composizione per età della popolazione residente – sottolinea l’Inps – è motivo di preoccupazione per il futuro. Ci sono 13,9 milioni di persone di età 50-64 anni e 7,2 milioni di età 0-14 anni il che significa che, salvo variazioni nei trend migratori, per ogni due soggetti che usciranno dalla fascia di età lavorativa ci sarà un solo soggetto che entrerà”.
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