Bergamo, 2 set. (LaPress) – “Seppure le motivazioni addotte dall’indagato in ordine alla spinta che ha portato a commettere il fatto di sangue può destare qualche perplessità in ordine al suo stato mentale, nel momento di compiere l’omicidio però la lucidità mostrata nell’adottare tutta una serie di accorgimenti sia nei momenti precedenti al delitto” – e cioè aver vagato fino a incontrare il bersaglio più vulnerabile – “e in quelli immediatamente successivi” – come correre in bicicletta, prendere strade secondarie, perdere il berretto e tornare indietro a recuperarlo – “e anche gli accorgimenti dei giorni seguenti – e cioè aver tagliato i capelli, aver modificato la bici, essersi disfatto dei coltelli e degli abiti usati al momento del delitto – evidenziano uno stato mentale pienamente integro”. È un passaggio dell’ordinanza di 39 pagine con cui la gip Raffaella Mascarino ha disposto la custodia cautelare in carcere per Moussa Sangare, il 30enne accusato dell’omicidio di Sharon Verzeni. “A fugare qualsiasi ulteriore perplessità” sullo stato mentale di Sangare c’è anche il fatto che l’indagato è stato portato in psichiatria subito dopo l’ingresso in carcere “e non è stata rilevata alcuna traccia di patologia psichiatrica né remota né recente”, aggiunge la gip.
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