Roma, 24 apr. (LaPresse) – Quando venne effettuata l’autopsia, vennero evidenziate sul corpo di Giulio segni comuni a “quasi tutte le torture messe in atto in Egitto e descritte, tra cui pugni, calci, uso di mazze, bruciature. Gli accertamenti medico-legali compiuti in Egitto sono stati sotto lo standard minimo e quello che loro descrivono non è compatibile con ciò che abbiamo riscontrato noi. Gli accertamenti medico legali in Egitto sono stati incompleti e poco approfonditi”. Così Vittorio Fineschi, l’anatomopatologo docente e specialista in medicina legale consulente della procura di Roma, durante la quinta udienza, in corso in queste ore, del processo sull’omicidio di Giulio Regeni, ucciso in Egitto nel 2016.

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