L'evento 'ospitato' dal deputato leghista Billi, che però non era presente e dichiara: "Non è la posizione del partito"
Sta facendo discutere quanto emerso martedì alla Camera in un convegno organizzato dal Centro Studi Politici e Strategici ‘Machiavelli’ su aborto ed eutanasia. Uno dei relatori, Marco Malaguti, ha affermato che i due fenomeni “afferiscono a quella che è una tematica di valore primario della nostra contemporaneità, il tramonto dei valori“, e nel corso del convegno è stata presentata la rivista del centro, ‘Biopoetica’, in cui in sostanza si nega che l’aborto sia un diritto e lo si paragona in un passaggio a “quello di uccidere, di rubare, di ferire”. In sintesi, secondo quando sostenuto da Malaguti e dall’altra relatrice, Maria Alessandra Varone, ricercatrice di Filosofia all’Università di Roma Tre, “l’aborto non è un diritto legalmente accettabile”. Perfino “nei casi più tragici, come quelli di stupro, non è mai giusto”. A ‘ospitare’ l’evento nella sala stampa di Montecitorio è stato il deputato leghista Simone Billi, che però non era presente.
Le reazioni
Dure le reazioni, in particolare dal Pd, alle affermazioni dei relatori. “Per il deputato Billi della Lega l’aborto non è più un diritto legalmente accettabile (neppure nei casi di stupro). Questa la tesi inaccettabile e gravissima diffusa e propagandata in Parlamento da un partito di maggioranza. Salvini è d’accordo?“, ha scritto su X la senatrice Simona Malpezzi. Mentre Beatrice Lorenzin, vicepresidente dei rappresentanti dem a Palazzo Madama, ha detto in una nota: “L’obbrobrio della Lega: l’aborto non è un diritto e una gravidanza non desiderata è una responsabilità in capo alla donna. Come dire è colpa tua: arrangiati. In un colpo solo torniamo indietro di 100 anni. Dalla probabile candidatura di Vannacci non smentita con le sue posizioni aberranti dalla Lega, alle posizioni contro la 194, ecco il manifesto sui diritti del partito di Salvini per le Europee”.
Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva, ha scritto sui social: “Altro che Medioevo. Qui siamo oltre l’oscurantismo. Il deputato leghista Billi, che evidentemente vuole prendere il posto del senatore Pillon come campione di arretratezza, promuove un convegno alla Camera in cui si rimette in discussione la legge 194 e in cui si nega che l’aborto sia un diritto. Ancora una volta nel mirino finiscono le donne e la loro libertà. Maggioranza di inadeguati, incapaci e pure illiberali. Dovete andare a casa”. E la tesoriera di +Europa, Carla Taibi, ha dichiarato: “Che ‘bella’ iniziativa promossa dal deputato della Lega Simone Billi insieme al centro sovranista Machiavelli. Dopo anni di battaglie contro l’aborto clandestino che portava le donne a morire, oggi, nel segno del progresso, abbiamo un governo che nega la libertà di scelta delle donne, già compromessa dai troppi medici obiettori. Non vi permetteremo di fare dell’Italia un Paese del Medioevo e della barbarie civile e umana. L’aborto sicuro deve essere un diritto anche per le vostre compagne, anche per le vostre figlie. È inaccettabile che venga negato in Parlamento e da un partito di governo. Chissà la Signora Presidente del Consiglio cosa ne pensa“.
Billi: “Non è la posizione del partito”
“Quanto uscito oggi su alcuni mezzi stampa non rappresenta né la mia, né, tanto meno, la posizione del partito. La Lega, da sempre, si è battuta per la libertà di espressione delle donne e quanto riportato è falso. Personalmente credo nella libertà di scelta e, soprattutto, le donne vittime di violenza non possono essere utilizzate e strumentalizzate. Ribadisco ancora una volta che le donne devono poter decidere autonomamente. Io non ero presente al convegno e, se fossi stato presente, avrei sicuramente portato avanti le mie tesi”. Così il deputato della Lega, Simone Billi, a proposito delle polemiche sorte a seguito del convegno.
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