Roma, 8 mar. (LaPresse) – “C’è una cosa che, non so perché, non si dice: era stato programmato un viaggio in Argentina nel novembre del 2017. Si cominciava a lavorare, si faceva Cile, Argentina e Uruguay. Era per la fine di novembre…Ma poi in quel tempo il Cile era in campagna elettorale, in quei giorni a dicembre è stato eletto il successore di Michelle Bachelet, e io dovevo andare prima che cambiasse il governo. Non potevo andare. Avevamo pensato di fare così: andiamo a gennaio in Cile e poi Argentina e Uruguay… Ma non era possibile, perché gennaio è come luglio-agosto per i due Paesi. Ripensando la cosa. è stato fatto il suggerimento: perché non associare il Perù? Perché il Perù era stato staccato dal viaggio in Ecuador, Bolivia, Paraguay. Era rimasto da parte. E da lì è nato il viaggio nel gennaio 2018 in Cile e Perù. Ma questo io voglio dirlo perché non si facciano fantasie di ‘patriafobia’: quando ci sarà l’opportunità si potrà fare, perché c’è Argentina, l’Uruguay, e il sud del Brasile”. Lo ha detto Papa Francesco nella conferenza stampa sul volo da Baghdad a Roma, riportata su Vatican News.

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