Us Open, Andreescu regina di New York: Serena Williams ko

La 19enne canadese batte in finale l'americana nella finale di Flushing Meadows. Serena fallisce il record dei 24 Slam 

Bianca Andreeescu è la nuova regina di New York, Serena Williams si deve inchinare e non riesce a spezzare l'incantesimo Slam che pare esserle caduto addosso. Il titolo femminile degli Us Open è della giovane canadese di origini rumene, alla sua prima partecipazio, si è imposta in maniera travolgente, con il punteggio di 6-3, 7-5 in un'ora e 41 minuti. Le sue due impeccabili settimane newyorchesi si concludono come meglio non poteva immaginare, spazzando via la favoritissima 37enne statunitense, trionfatrice agli Us Open ben sei volte, la prima nel 1999. Quasi un passaggio di testimone, chissà: intanto le statistiche riferiscono che è stata la sfida per un trofeo Major con la maggiore differenza d'età, 18 anni e 263 giorni.

Per Serena è l'ennesima delusione patita dal rientro dopo la maternità: è la quarta finale Slam dove si arrende, senza aggiudicarsi nemmeno un set. 'The Queen' insegue sempre il record dei 24 titoli dei tornei del Grande Slam ma resta seconda, ancora inchiodata a 23, alle spalle di Margaret Smith Court. E a sentire le  sue dichiarazioni nel post-gara, il rimpianto di cosa poteva essere e non è stato sul cemento di Flushing Meadows stavolta è tanto. Anche se forse l'ovazione che le ha riservato l'Arthur Ashe alla premiazione può aiutare a lenire l'amarezza: "Questo affetto significa tantissimo per me". Per l'avversaria parole di elogio: "Adoro Bianca, penso che sia una ragazza eccezionale. Ha fatto bene e merita questo titolo, ha giocato magnificamente, mi ha messo molta pressione. Ma – ha ammesso Serena, che ha disputato la sua finale Slam numero 33 – penso che questa sia stata la mia peggior partita. E' ingiustificabile per me giocare a questo livello. Avrei potuto fare meglio e di più". "Onestamente – ha aggiunto – è davvero frustrante. Sono così vicina, così vicina, così vicina, eppure così lontana. Non so cosa dire. Devo solo continuare a lottare. Il record dei 24 Slam? Non lo sto necessariamente inseguendo. Sto solo cercando di vincere".

Ben altro stato d'animo dall'altra parte della rete, dove la nuova regina di NY, prima canadese a conquistare un trofeo Slam, prenota il futuro. "Sognavo questo momento da  tempo", ha commentato Andreescu. "Pochi mesi dopo aver vinto la Orange Bowl (la manifestazione giovanile più importante dopo gli Slam, ndr), ero già convinta di  poter arrivare dove sono oggi. E il fatto che sia diventato realtà è pazzesco". La canadese ha dovuto 'lottare' anche contro il tifo del pubblico, in maggioranza pro-Williams: "Riuscivo a malapena a sentirmi pensare. Erano davvero rumorosi, ma credo sia questo che rende questo torneo così speciale. Sono convinta che è  davvero bello per gli americani giocare qui, ma ho anche sentito alcune persone supportarmi e questo mi rende felice", ha proseguito. "Ma certamente non è stato  facile, soprattutto quando Serena ha iniziato a rimontare nel secondo set. C'era da aspettarselo, lei è una campionessa, ed è quello che fanno le campionesse. Lo ha fatto abbastanza spesso nella sua carriera. Io ho cercato di rimanere il più possibile concentrata". Da lunedì la 19enne di Mississauga, che prima del trionfo in Usa aveva vinto appena due tornei, Indian Wells a marzo e Toronto ad agosto, occuperà la prima poltrona della classifica mondiale, suo record. La sua favola è solo all'inizio. La striscia negativa rischia invece, per Williams, di trasformarsi in incubo.