Il presidente del Comitato Olimpico Internazionale spegne le polemiche: "La pugile algerina è una donna ed ha fatto competizioni per sei anni al livello internazionale"

Il torneo olimpico di Angela Carini è finito, ma la controversia attorno alla presenza a Parigi di Imane Khelif e Lin Yu Ting si allarga sempre più. La pugile taiwanese, esclusa come l’algerina dall’Iba dai Mondiali 2023 per non aver rispettato i criteri di ammissibilità di genere, ma ammessa comunque dal Cio per competere ai Giochi, ha debuttato tra gli applausi del pubblico e ha vinto agevolmente contro l’uzbeka Sitora Turdibekova nella categoria 57 kg qualificandosi per i quarti di finale. Ma se gli spettatori dell’Arena Nord Paris non sembrano curarsi della polemica che sta monopolizzando le Olimpiadi da due giorni, la questione resta sul tavolo.

L’incontro tra Meloni e il presidente del Cio Bach

La premier Giorgia Meloni nel suo secondo giorno nella capitale francese ha incontrato il presidente del Cio Thomas Bach. Al centro del colloquio uno scambio di vedute sull’andamento dei Giochi e sullo stato di preparazione delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Nel corso del faccia a faccia inoltre è stato affrontato anche il caso Khelif e il tema delle regole per garantire equità nelle gare sportive. “E’ stato un incontro positivo, abbiamo parlato anche del caso Carini – ha spiegato il numero uno del Comitato Olimpico Internazionale – Siamo rimasti d’accordo di restare in contatto per accogliere lo stesso background scientifico e rendere la situazione più comprensibile perché Khelif è una donna ed ha fatto competizioni per sei anni al livello internazionale”, ha ribadito Bach confermando dalla premier “il pieno supporto del governo per il successo dei prossimi giochi invernali”.

Le parole di Malagò

Il presidente del Coni Giovanni Malagò, a metà del guado in qualità di numero uno dello sport italiano e membro Cio, ha spiegato di “capire benissimo tutti quelli che sono i sentimenti da parte di persone magari non troppo addette ai lavori” ma “al tempo stesso Khelif è un’atleta che da dieci anni fa pugilato, anche nelle precedenti olimpiadi”. “Ovviamente provo un po’ di imbarazzo istituzionale – ha evidenziato a margine delle gare di canottaggio – Ha un passaporto, che non devo giudicare io, che dichiara che è donna. Poi è giusto che ognuno faccia le sue considerazioni, però quello che dico è di non sostituirci al mestiere degli altri. Dieci persone che rappresentano una commissione scientifica hanno valutato e testato di recente i valori ormonali di questa atleta. Questa non è una giustificazione, sto comunque dalla parte di Angela”.

La protesta dell’Ungheria e l’attacco del Cremlino

La questione adesso ha però valicato le Alpi, visto che l’algerina tornerà sul ring sabato per affrontare l’ungherese Anna Luca Hamori. “Non ho paura – ha assicurato la sfidante di Khelif – Non mi interessano le storie della stampa e i social media”. Intanto però la federazione pugilistica ungherese protesta, attraverso una lettera di protesta al Cio e al comitato olimpico nazionale, e sta valutando di contestare legalmente la presenza di Khelif. “Sono molto dispiaciuto che ci sia uno scandalo e che dobbiamo parlare di un argomento che non è compatibile con lo sport – ha sottolineato Lajos Berkò, membro del consiglio esecutivo dell’associazione – Questo è inaccettabile e scandaloso”. Anche il Cremlino ha attaccato il movimento olimpico, “notevolmente svalutato” e diventato “vittima di queste manifestazioni pseudo-liberali, che talvolta rasentano la perversione”, ha sottolineato il portavoce Dmitri Peskov.

L’Algeria critica Carini

In Algeria intanto difendono la loro pugile ‘attaccando’ Carini, definita dal quotidiano ‘Echorouk’ “maestra delle sceneggiate assurde”. Il riferimento è a un episodio avvenuto ai Mondiali del 2022, quando la campana ha affermato “di essere stata sconfitta ed eliminata agli ottavi di finale nella categoria under 66 kg dalla turca Businaz Surmeneli, a causa di un tappetino scivoloso che l’ha fatta cadere a terra e di essersi ferita a un piede – scrive il giornale algerino – Tuttavia, le riprese televisive mostrano che Carini è caduta deliberatamente ed è stata quindi sconfitta ed eliminata per evitare un ko da parte di una concorrente turca più forte e più abile”.

Il debutto di Lin Yu Ting

All’Arena Paris Nord, nel giorno del debutto la taiwanese Lin Yu Ting, l’attenzione degli atleti sembra però più rivolta alla competizione che non alla controversia degli ultimi giorni. “Sono concentrata sul prossimo match, forse combatterò con la pugile di Taiwan in semifinale, forse no – ha spiegato la brasiliana Jucielen Cerqueira Romeu – Non mi preoccupa questa situazione, sono concentrata sull’ottenere una medaglia e sto lavorando per questo”. Cose da ring, almeno per le pugili.

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