Il sottosegretario alla salute parla di una vicina riapertura totale degli impianti sportivi

Capienza al 100% negli stadi entro la fine dell’anno. Quello che fino a qualche mese fa appariva per le società sportive una prospettiva ancora lontana potrebbe in realtà materializzarsi nel giro di una manciata di settimane. Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, considera alla portata l’obiettivo tanto agognato dal mondo dello sport, alla luce anche del positivo andamento della curva epidemiologica. “I dati della pandemia e della vaccinazione sono positivi, credo che ci dobbiamo assumere la responsabilità di dare delle prospettive e dei segni tangibili di un ritorno alla normalità. E anche la capienza negli stadi è un segno importante”, ha dichiarato Costa sottolineando che entro questa settimana ci sarà il decreto per il 75%. “Finalmente arriverà questa risposta tanto attesa dallo sport e dal calcio, per poi puntare alla capienza massima. Dobbiamo affrontare queste settimane con prudenza senza abbassare la guardia. Ma al tempo stesso non dobbiamo affrontare queste settimane con paura. I dati ci devono far sperare. Lo sport e il calcio hanno aperto questo percorso, con la disponibilità della presenza del pubblico agli Europei. Fu quello un primo segnale”, ha aggiunto. Per il sottosegretario il ‘green pass’ permette di porre l’obiettivo del 100%, anche per gli sport al chiuso: “Dobbiamo proseguire con prudenza, rispettando quelle che sono le regole di sicurezza. E’ un elemento fondamentale, non secondario”.

capienza

Parole dunque di speranza alimentate anche da un’altra ottimistica considerazione che interessa in particolare il mondo del tennis. Si profila infatti la possibilità di riempire il Pala Alpitour di Torino (che ha una capienza potenziale di 15 mila posti) per le Atp Finals del prossimo novembre: “Se i dati confermeranno il trend positivo e i cittadini continueranno a vaccinarsi penso che la prospettiva sia reale”, ha fatto sapere Costa. Il mondo dello sport aspettava da tempo questa ipotesi di ‘apertura massima’ per ridare ossigeno alle società in crisi. Basket e volley a più riprese hanno denunciato quanto sia al momento ancora troppo limitativa la scelta del 50% negli impianti al chiuso invitando il governo e il Cts ad allentare la ‘morsa’. “Ritorno negli stadi? Sono entusiasta perché negli stadi è tornata la vita, finalmente c’è partecipazione. Manca ancora quella piccola percentuale che possa arrivare in tempi rapidi, le società cominciano ad avere ricavi in più”, ha sottolineato il presidente della Figc, Gabriele Gravina. “Su quanto perso non c’è nulla da poter recuperare, stiamo chiedendo non ristori ma dare credito a un piano industriale che il calcio italiano sta preparando per mettere sotto controllo i costi mettendo in atto una politica dedicata ai ricavi di particolare modernità. Chiediamo aiuto al Governo nell’avere norme che rappresentino strumenti utili per superare difficoltà operative”, ha sottolineato il numero uno del Figc ribadendo ancora una volta come l’apertura degli stadi sia solo uno degli elementi di svolta per ridare ossigeno ale società ma non l’unico per rimettere a posto i bilanci in rosso dei club colpiti dall’emergenza pandemica.

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