"E' stato il predecessore, il capostipite della boxe moderna. Tutti i pugili si sono ispirati a lui". Clemente Russo ricorda così il grande Muhammad Ali, scomparso nella notte all'età di 74 anni. Il mito della boxe mondiale si è spento dopo una lunga battaglia contro il Parkison: "Lo vedevi in quelle condizioni e pensavi alle sue imprese, alle sue gesta", spiega a LaPresse l'atleta azzurro, argento nei pesi massimi ai Giochi 2008 e 2012. "E' passato a miglior vita. Sia i musulmani come lui, sia noi cattolici crediamo all'eternità. E speriamo sia così".
"Ali il più grande sportivo di tutti i tempi? Assolutamente sì, e lo dico spogliandomi delle mie vesti di pugile. Ci sono stati fuoriclasse come Pelé e Maradona, ma Ali è stato unico", prosegue Russo. Il momento sportivo che il pugile di Marcianise più ricorda, "ovviamente è lo storico incontro contro Foreman". Dello stile di combattimento di Ali, a Russo colpiva "il suo movimento di gambe, che del resto colpiva tutti. Da ragazzino – aggiunge – non mi ispiravo a lui, crescendo sì. Noi pugili più giovani abbiamo avuto gli idoli moderni. E Ali era l'idolo dei nostri idoli".