Di Luca Rossi

Milano, 3 lug. (LaPresse) – Il giorno del Milan. Al mattino la conferenza stampa a Casa Milan, con protagonisti Silvio Berlusconi e il nuovo allenatore Sinisa Mihajlovic, e poi il primo allenamento aperto ai tifosi nel giorno di raduno della squadra, in programma alle 18. Il patron rossonero incoraggia subito il tecnico. “Noi confidiamo in lui – dice – perché il Milan sia padrone del campo e del gioco. L’anno scorso penso sia mancata la consapevolezza delle nostre possibilità”. E poi rincara la dose, perché – a suo dire – il nuovo allenatore ha “una squadra che, con il suo apporto, può avere caratteristiche e qualità per competere con la Juve per il primo posto in campionato”.

OBIETTIVO CHAMPIONS. Ma, tra gli obiettivi della prossima stagione, c’è la Champions: “Credo che Mihajlovic abbia tutte le caratteristiche – prosegue Berlusconi – per riportare il Milan ai livelli che gli sono consueti. Nel calcio ci sono dei cicli, tutte le squadre li hanno conosciuti ma credo che adesso per noi l’imperativo categorico sia tornare dal prossimo anno in Champions”.

“IBRAHIMOVIC? PRONTI AD ACCOGLIERLO”. Poi il mercato. Berlusconi apre su Ibrahimovic: “Se viene lo prendiamo. E’ un grande, farebbe comodo a qualunque squadra”. Ma i primi acquisti sono arrivati: “Siamo veramente felici di aver concluso con Bacca. Era troppo alta la richiesta per Jackson Martinez. Abbiamo lungamente seguito Luiz Adriano e Andrea Bertolacci”. Promossi a pieni voti dal presidente.

“SERVE RILANCIO SUI MERCATI ASIATICI”. “Si torna a parlare anche di Mr. Bee. “Voglio che il Milan torni a essere il club più titolato al mondo – aggiunge Berlusconi -. E’ con questo spirito e con questa prospettiva che ho aperto al 48 per cento delle quote ad un socio”, ovvero Taechaubol “che possa portare ad un rilancio del Milan sui mercati asiatici”. A proposito dello stadio, il Milan è molto interessato al Portello. “Sapete l’amore che noi tutti portiamo per San Siro – fa sapere Berlusconi – ma aspettiamo una risposta da Fondazione Fiera. Non abbiamo dubbi che la proposta del Milan possa essere accettata. Per il finanziamento decideremo se fare da noi o accettare altri gruppi. Già – ha proseguito il presidente – abbiamo dieci offerte di fondi o altro che si offrono di finanziare la costruzione dello stadio, dietro l’impegno di fruirne con un canone di locazione per un certo numero di anni”.

MIHAJLOVIC: “NON TEMO NESSUNO, NEMMENO BERLUSCONI”. La parola passa poi a Mihajlovic: “Non c’è un modulo che ti fa vincere o perdere una partita – dice l’ex tecnico della Samp -. Dobbiamo giocare con due punte sicuro. Non ci sono tanti moduli, visto che non mi piace giocare con la difesa a tre. Il modulo di base è 4-3-1-2”. Subito dopo un chiarimento: “Io non sono ruffiano, non ho una storia rossonera né posso trasmettere senso di appartenenza, perché ancora non ce l’ho. Ma ho spesso incontrato il Milan, so che rispetto ha saputo trasmettere questa maglia”. Berlusconi gli farà la formazione? L’allenatore risponde seccato: “Io non ho paura di confrontarmi con nessuno, tanto meno con Berlusconi, a entrambi piace vincere e non perdere”. Patti chiari, amicizia lunga.

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