Torino, 8 giu. (LaPresse) – “Non stiamo cercando partner internazionali, ma la domanda andrebbe rivolta ad Exor”. Lo ha detto Andrea Agnelli, presidente della Juventus, nel corso della classica conferenza stampa di fine stagione. “Ma il lavoro fatto fino ad oggi è stato fatto con il pieno supporto di mio cugino Jaki (John Elkann, ndr), con investimenti importanti e fiducia nei risultati ottenuti per iniziare a guardare al quinto-sesto posto in Europa per potenza di fuoco finanziaria. Comunque non ne abbiamo bisogno”, ha aggiunto.

Agnelli ha poi sottolineato il lavoro di Francesco Calvo a cui sovrintende “la parte di ricerca dei ricavi. Abbiamo fatto un salto di qualità, se pensiamo che abbiamo raddoppiato il fatturato (315 ml) rispetto alla mia prima stagione. Ogni anno abbiamo creato circa 15 milioni di plusvalenze che fanno parte dei ricavi ricorrenti. E’ una situazione che ci consente di poter affrontare le grandi potenze europee sul campo, qui entra in gioco poi la capacità dei direttori di sfruttare questa potenza di fuoco”.

“Da questo punto di vista è stato fatto un lavoro eccellente con l’accordo con Adidas e il rinnovo della sponsorizzazione con Jeep. Ma di recente abbiamo stretto un accordo regionale in Messico, un programma di internazionalizzazione iniziato qualche anno fa. E’ chiaro che in alcuni paesi, avendo calciatori testimonial, può funzionare meglio”, ha proseguito Agnelli. “Il mio vero privilegio è guidare un gruppo di leader e grandi professionisti nel propri settori. Noi da ieri siamo già al lavoro per programmare i successi anche negli anni a venire. In Juventus c’è una grande cultura del lavoro, tutti lavorano tanto. è stato dato un chiaro percorso, con chiari obiettivi che son stati quasi tutti raggiunto. Ogni anno abbiamo avuto una crescita del fatturato, del margine operativo e del risultato netto”, ha detto sempre Agnelli. “Il debito? Lo monitoriamo, ma per ora è sostenibile. Senza risultati in ambito sportivo tutto il discorso è abbastanza vuoto”, ha concluso.

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