Torino, 13 feb. (LaPresse) – “In merito alla registrazione audio pubblicata questa mattina su ‘LaRepubblica.it’ posso tranquillamente affermare che non è il solo audio a mia disposizione”. E’ quanto spiega Pino Iodice, direttore generale dell’Ischia Isolaverde, tornando al caso esploso dopo la pubblicazione di una sua telefonata con il presidente della Lazio Claudio Lotito. “Ho altri documenti che attestano come Claudio Lotito mi abbia minacciato, in caso di mancato appoggio all’attuale governance, di togliere i finanziamenti che ci spettano”, spiega il dirigente a ‘Radio Ies’. “La registrazione di oggi – prosegue Iodice – rappresenta solo una telefonata intercorsa tra me e Claudio Lotito. Le dichiarazioni di Lotito sono comunque inaccettabili. Mi spiegate come si possa parlare di Beretta come di un presidente che non conta nulla, o di società come il Carpi e Il Frosinone, che visti i pochi introiti che potrebbero arrivare dai diritti televisivi, è il caso che non salgano in Serie A. Purtroppo nel calcio che conta – sottolinea il dg dell’Ischia – le decisioni vengono prese a tavolino da coloro che rivestono importanza. Si tratta di cose gravissime d inammissibili”.
“Se Beretta, Tavecchio, Abodi e Macalli hanno un minimo di senso del pudore, dopo dichiarazioni del genere, dovrebbero rassegnare immediatamente le dimissioni”, prosegue. “Lo ripeto ho altre registrazioni con situazioni ancor più gravi. Non sono impazzito; se ho denunciato questa situazione è perchè ho prove importanti nelle mie mani. Ho deciso di fornire tale registrazione a ‘Repubblica’ proprio perchè bisogna dare una scossa, anche perché, solo ascoltando le dichiarazioni concrete si può capire veramente chi è Lotito. Mi auspico che intervenga qualche personaggio autorevole. Questa non è una situazione che interessa la sola Lega Pro, ma l’intero calcio nazionale”. Iodice replica anche a chi lo accusa di mirare a fini personali: “Voglio soltanto che venga fatta pulizia nel calcio”, assicura. “Non ho nessuna mira personale, non ho alcuna intenzione di andare a lavorare alla Lazio nè alla Salernitana, né tantomeno in Lega Pro. Anche perché, sono convinto che se glielo avessi chiesto – conclude – Lotito mi avrebbe trovato un posto nelle sue società, cercando di portarmi dalla sua parte”.
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