Roma, 7 feb. (LaPresse) – Dura poco più di un tempo la speranza dell’Italia di poter combattere ad armi pari con i campioni in carica dell’Irlanda nella gara inaugurale del Sei Nazioni. Nella seconda frazione, complice l’espulsione temporanea di Ghiraldini, i verdi irlandesi segnano due mete in un amen chiudendo con un agevole 26-3 pur senza giocare una partita scoppiettante. Un film visto troppe volte all’Olimpico. Italia che ci mette il cuore, difende con le unghie e con i denti, ma commette troppi errori in touche e soprattutto non ha quasi mai il possesso del pallone. Proprio questa la chiave del match spiegata nelle parole del capitano Sergio Parisse. “C’è tanta delusione. Non possiamo giocare 80 minuti solo a difendere. A momenti lo abbiamo fatto molto bene ma è impossibile portare a casa una partita così”. Le stesse parole utilizzate dal Ct Jacques Brunel. “Dobbiamo essere in grado di equilibrare il possesso non possiamo vincere la partita con il 30% è l’unico modo per poter imporre qualcosa agli avversari”. Lo spettro del ‘cucchiaio di legno’ già mestamente conquistato l’anno scorso torna a popolare gli incubi dell’Italrugby perché, come detto con molta sincerità dal team manager Gino Troiani: “se giochiamo così difficilmente vinceremo una partita”.
L’Italia prova a partire all’attacco. L’Irlanda contiene il tentativo di sfuriata iniziale degli azzurri nei primissimi minuti e comincia a controllare il gioco. La squadra di Brunel mette in mostra una buona organizzazione difensiva con Furno uomo ovunque a placcare qualsiasi maglietta verde in possesso del pallone. A fare la differenza sono gli errori in touche e le penalità che la squadra di Brunel commette, specie con gli avanti. Keatley ringrazia e centra i pali in tre occasioni su tre portando i campioni in carica avanti sul 9-0. Parisse e soci hanno una ghiotta occasione nel finale di tempo quando coraggiosamente decidono di non tentare la via dei pali su un calcio di punizione da buona posizione per provare la meta. Sull’azione successiva l’Irlanda commette una seconda infrazione e, questa volta, Haimona decide saggiamente di calciare mettendo i primi punti nel carniere italiano (3-9) proprio allo scoccare della pausa.
Nella ripresa gli irlandesi, pur senza strafare, cambiano marcia. Il pallone è sempre nelle mani dei verdi mentre l’Italia, stoica, cerca in tutti i modi di difendere la propria linea di meta. L’impresa riesce fino al 64′ quando Ghiraldini viene punito con l’espulsione temporanea per un fallo professionale. E’ la parola fine sulla gara perché, sfruttando la superiorità numerica, l’Irlanda va immediatamente due volte in meta con Murray prima ed O’Donnell poi. Due pugni che mandano l’Italia al tappeto ed archiviano la gara. Con il risultato già ampiamente deciso gli azzurri vanno in metà con Haimona nell’ultima azione della gara ma l’arbitro annulla dopo aver consultato la moviola. Una beffa non tanto per gli azzurri quanto per i circa 60mila dell’Olimpico che continuano a sostenere l’Italrugby nonostante le scarsissime soddisfazioni.
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