Di Andrea Capello.

Roma, 15 dic. (LaPresse) – ‘Alea iacta est’. Il dado è tratto. Roma si candida ad ospitare le Olimpiadi del 2024 e “non lo faremo con lo spirito di De Coubertin, per partecipare: lo faremo per vincere, statene certi”. Le parole di Matteo Renzi scuotono le pareti del Salone d’Onore del Coni. Dopo mesi di mezze frasi ed ammiccamenti l’intenzione del premier e del presidente del Coni, Giovanni Malagò, viene svelata ufficialmente nel corso della cerimonia di consegna dei Collari d’Oro, la massima onorificenza al merito sportivo. E’ proprio davanti al gotha del mondo sportivo che Renzi decide di esplicitare le sue intenzioni. “E’ una candidatura che ci riempie il cuore di emozione, di orgoglio, di difficoltà – dice – Saremo all’avanguardia su tutte le strutture tecniche, dal punto di vista del controllo della spesa e per il progetto, che sarà incentrato su Roma capitale, come è ovvio che sia. Poi toccherà al Coni, e alla squadra tecnica, riuscire ad allargare, rispetto alla proposta che è uscita dal Cio”. L’Agenda 2020 votata dal Comitato Olimpico Internazionale nell’ultima Assemblea di Montecarlo infatti prevede la possibilità di delocalizzare alcune discipline (in particolar mondo per quanto riguarda le fasi preliminari degli sport di squadra, ndr). Firenze, Napoli e la Sardegna per la vela sono i luoghi che quasi sicuramente verrebbero coinvolti ma anche il nord Italia può essere della partita con Milano.

“Noi faremo di tutto perché questo progetto che andrà a giudizio nel settembre del 2017 possa essere un progetto di cui andare fieri – dice ancora Renzi – Non sarà fatto di grandi infrastrutture, di grandi sogni, ma di grandi persone, gli atleti, voi che siete andati a medaglia, e quelli che nelle palestre scalcinate delle nostre periferie non ce la fanno, ma che con il loro impegno dimostrano che lo sport in Italia è qualcosa di più di una semplice attività”. “Non so se ce la faremo – conclude il premier – Penso di sì, ne sono molto convinto, ma so che sarà una delle cose più belle da fare perché la facciamo per noi, per i nostri figli, per l’Italia”. Parole che sono musica per le orecchie del presidente del Comitato Olimpico, Giovanni Malagò: “Si partirà con dei presupposti diversi dal passato. Trasparenza assoluta. Fateci lavorare e dateci fiducia”, il suo appello per convincere gli scettici: “L’unica cosa che chiedo ai critici ed ai contrari è solo di non essere prevenuti – argomenta – perché nei prossimi mesi porteremo avanti il nostro studio di fattibilità con una filosofia di religiosa trasparenza sotto tutti i punti di vista”. Il sogno del numero uno dello sport italiano: “è quello di sostenere la candidatura con soldi privati.

Serve un appoggio molto diverso, ecco perché io ci credo e ho il dovere di provarci soprattutto per tutte le generazioni future”.

Felice anche il sindaco Ignazio Marino: “Abbiamo davanti una nuova sfida, che io affronto non con lo spirito di partecipare ma con quello di vincere”, dice cercando di scacciare i nuovoloni neri che si addensano sul Campidoglio dopo lo scandalo scatenato dall’inchiesta Mafia Capitale. “Roma è una città straordinaria, di persone perbene se ci sono stati e ci sono dei criminali che hanno provato ad infiltrarsi nell’amministrazione non ci sono riusciti – aggiunge – l’indagine del procuratore Pignatone, con tutte le intercettazioni fatte lo dimostra con chiarezza”. Fuori dalle mura di ‘Palazzo H’ però anche il fronte del ‘no’ alla candidatura si fa sentire scegliendo la via dei social network. “Renzi propone le Olimpiadi a Roma nel 2024. Per me è una follia, sarebbe l’Olimpiade dello Spreco”, dice il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini invitando Renzi a pensare “alle migliaia di società sportive dilettantistiche italiane, che fanno fare sport a tantissimi bambini e che rischiano di chiudere per colpa dello Stato”. Sulla stessa linea d’onda Alessandro Di Battista del Movimento 5 Stelle: “Oggi, in pieno scandalo MafiaCapitale questi amici dei ladri pensano a lanciare le Olimpiadi di Roma – le sue dure parole – Questa gente non se ne andrà mai via da sola. E’ compito nostro liberare la Repubblica italiana dai ladri, dai corrotti e dagli inetti”.

Se oggi è stato dato il via all’avventura italiana i passaggi per arrivare al settembre 2017, quando a Lima in Perù verrà scelta la città organizzatrice dei Giochi 2024, la strada è ancora lunga. Il primo passaggio formale, seguendo le nuove norme del Cio, è quella che parte il 15 gennaio prossimo con la ‘fase ad invito’ da parte del Comitato Olimpico alle città interessate per ragionare insieme l’Olimpiade pianficandola dal punto di vista economico, ambientale e sociale. La prima ‘dead line’ ufficiale invece, è fissata per il 15 settembre 2015 ultimo giorno utile per presentare la candidatura. L’obiettivo minimo di Roma è quello di entrare nella ‘short list’ a cinque di aprile-maggio 2016 per avere poi, come detto da Malagò, “il 20% di possibilità” di poter vincere la corsa. Capitolo avversarie: Ci sarà la Germania con Berlino o Amburgo, con grande probabilità anche gli Stati Uniti (forse la rivale più accreditata, ndr) che deciderà all’interno del quartetto San Francisco-Los Angeles-Boston-Washington. Probabile pure la discesa in campo di Parigi ed una città sudafricana (Città del Capo o Durban, ndr). La candidatura italiana all’interno dei membri Cio gode comunque di ottima considerazione. La prima, e forse più difficile, battaglia che Renzi e Malagò dovranno vincere sarà quindi quella interna. Per portare l’opinione pubblica dalla propria parte e far uscire Roma dal pantano di ‘Mafia Capitale’ e farla tornare agli splendori dell’edizione 1960 esiste infatti un’unica via: quella dei fatti.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: ,