Roma, 29 set. (LaPresse) – La Commissione Disciplinare della Fin ha squalificato per 16 mesi Giovanni Malagò, presidente del circolo Canottieri Aniene nonché presidente del Coni. La vicenda si riferisce alla dichiarazioni di Malagò rese in Giunta Coni in cui imputava ala Federnuoto una “doppia fatturazione”. Il numero uno dello sport italiano è stato sospeso da “ogni attività sociale e federale”. “La Commissione Disciplinare della Federnuoto, composta dal Presidente avv. Adriano Sansonetti e dai membri avv. Massimo Mamprin e avv. Roberto Rinaldi, si è riunita in Camera di Consiglio presso gli uffici federali, a Roma, e ha deciso di comminare al dott. Giovanni Malagò, tesserato quale Presidente del Circolo Canottieri Aniene, la sanzione di mesi sedici di sospensione da ogni attività sociale e federale a far data dalla notifica del provvedimento – si legge nel comunicato diffuso dalla Fin – Per violazione dell’art. 12 del Regolamento di Giustizia Federale anche in relazione all’art. 6, n. 4, lett. a) dello Statuto della Federazione Italiana Nuoto e degli artt. 2 e 7 del Codice di comportamento sportivo emanato dal Coni”.
LA REPLICA DI MALAGO’ – “E’ il trionfo dell’illogicità. Mi è stato attribuito un fatto inesistente e per questo sono stato condannato dal primo grado della giustizia sportiva della Fin”. Questa la reazione del presidente del Coni Giovanni Malagò letta la decisione della Commissione Disciplinare della Federazione Italiana Nuoto di inibirlo per 16 mesi. “La decisione conferma ancora una volta che è stato necessario riformare il codice della giustizia sportiva perché questo fosse realmente rispettoso di quei princìpi che regolano l’ordinamento dello sport – prosegue in una nota pubblicata dal sito ufficiale del Coni il numero uno dello sport italiano – E non a caso su 75 componenti, l’unico voto contrario in Consiglio Nazionale su questa delibera è stato del Presidente della Federazione Italiana Nuoto. La cosa più sorprendente tuttavia è che la Commissione Disciplinare della Fin, assumendosene la responsabilità, abbia disconosciuto una recente decisione dell’intera Giunta Nazionale del Coniche aveva indicato nel Collegio di Garanzia dello Sport, che è la ‘Cassazione dello Sport’, l’autorità massima alla quale richiedere un parere. Parere che esplicitamente escludeva la titolarità in capo alla Commissione Disciplinare della Federazione Italiana Nuoto”, conclude Malagò.
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