Ponferrada (Spagna), 28 set. (LaPresse) – Michal Kwiatkowski è il nuovo campione del Mondo di ciclismo. Il polacco ha vinto la medaglia d’oro ai Mondiali di Ponferrada con un affondo solitario nel finale. Secondo posto e medaglia d’argento per l’australiano Simon Gerrans, terzo posto e medaglia di bronzo per lo spagnolo Alejandro Valverde. Indietro gli italiani. Il migliore degli azzurri è Sonny Colbrelli, tredicesimo. In gruppo e mai protagonista il vincitore del Tour de France, Vincenzo Nibali, penalizzato da una caduta nelle fasi iniziali della corsa. La gara è stata caratterizzata dal maltempo, con la pioggia che non ha dato tregua ai corrodori per gran parte della giornata. I ragazzi del ct Davide Cassani hanno controllato la corsa fino alla fine, con Giovanni Visconti e Alessandro De Marchi i avanscoperta. Proprio quest’ultimo è riuscito ad inserirsi in quella che poteva essere la fuga finale. In un tratto in discesa a circa 10km dal traguardo è partito però l’attacco di Kwiatkowski, che ha sorpreso tutti e che alla fine è arrivato al traguardo da solo a braccia alzate. Inutile nel finale i tentativi della Spagna prima con Purito Rodriguez e poi con Valverde, ormai era troppo tardi per andare a riprendere il polacco.
“I ragazzi hanno onorato la maglia azzurra e la prima senza Alfredo Martini”. Così Davide Cassani, ct della nazionale di ciclismo, commenta ai microfoni della Rai la prestazione dei suoi ragazzi nel Mondiale di Ponferrada. “Siamo stati sempre nel vivo della corsa con le azioni di Visconti e De Marchi. Nell’ultimo giro c’erano ancora tante maglie azzurre – ha spiegato il ct – ma sapevamo che che sull’ultimo strappo c’erano corridori più forti di noi”. Italia che non ha avuto in Vincenzo Nibali uno dei protagonisti. “Il rimpianto vero è il percorso. Quando l’ho visto ho pensato ad Ulissi, ma oggi non c’era”, ha dichiarato il ct in riferimento al corridore fermato per una vicenda di doping. Un Cassani comunque soddisfatto della prova degli azzurri: “Tutti hanno corso come stabilito, siamo stati nel vivo fino a 5 km dalla fine. Sapevamo tutti che Kiatkowski è veloce e che in un assolo nel finale sarebbe arrivato al traguardo. Non poteva essere lasciato andare”.
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