Buenos Aires (Argentina), 6 mag. (LaPresse) – “Ho sentito che il momento è arrivato. Volevo dimostrare di poter tornare ad alti livello dopo il mio grave infortunio e l’ho fatto. Mi sento completo e realizzato. Ritirarsi quando ci si sente ancora bene, a 41 anni, non ha prezzo. Ora era il momento giusto”. Così il capitano dell’Inter Javier Zanetti in un’intervista al quotidiano argentino ‘La Nacion’ ha annunciato che lascerà il calcio a fine stagione, confermando le voci degli ultimi mesi che lo danno pronto ad assumere un ruolo dirigenziale nella società nerazzurra. “Se sarò un uomo da scrivania, in cravatta e camicia? Spero non sia necessario, ho sognato di chiudere la mia carriera all’Inter, la mia casa, ed è un orgoglio poterlo fare – ha ammesso l’esterno argentino – Ho fatto una scelta di vita nel radicarmi in Italia e ora nel mio ruolo di dirigente cercherò di essere utile dentro e fuori dal campo. Mi si apre un nuovo mondo, sono molto entusiasta di iniziare ad esplorarlo. Sento di avere mille cose da fare”.

A chi gli chiede quale partita vorrebbe rigiocare, Zanetti risponde “due, una per gioire di nuovo, l’altra per cambiare il finale”. La prima, con la maglia nerazzurra, “è la finale di Champions League nel 2010, per rivivere lanotte magica del Bernabeu – ha ammesso – Darei qualsiasi cosa per giocare e vincere la gara con la Svezia, che ci ha eliminato dai Mondiali in Giappone”, ha proseguito il nazionale argentino in merito alla dolorosa eliminazione avvenuta nel girone. “I tre migliori compagno con cui ho giocato? Ronaldo, Baggio e Messi”, mentre i tre migliori avversari sono stati “Giggs, Kakà e Zidane”, ha rivelato Zanetti. “Cosa mi ha sorpreso della mia carriera? I numeri, le statistiche. Quando penso che ho giocato 1112 partite, che sono l’unico argentino ad aver superato quota 1000, che sono lo straniero che ha giocato più partite giocate e che solo Paolo Maldini mi supera nella storia del calcio italiano – ha ricordato – Sono orgoglioso di questo”.

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