Madrid (Spagna), 29 apr. (LaPresse) – Non un atto spontaneo ma un’azione pianificata a tavolino. E quello che, secondo il quotidiano spagnolo ‘As’. E’ stato il gesto di Dani Alves di mangiare la banana lanciatagli dagli spalti da un tifoso del Villareal come offesa razzista. Il quotidiano spagnolo infatti racconta come Dani Alves e Neymar, stufi di ricevere insulti negli stadi iberici, abbiano cercato insieme ai curatori dell’immagine dell’attaccante ex Santos una forma creativa per rispondere agli ignoranti. L’idea di mangiare la banana da parte di Dani Alves è quindi un’azione di marketing preparata da settimane. Tutto infatti sarebbe partito dopo la gara fra Barcellona ed Espanyol quando Neymar è stato oggetto di cori razzisti. Da qui sarebbe nata l’idea di fare “un’azione che vale più di mille parole”, come spiega il pubblicitario Guga Ketzer, socio dell’agenzia Loducca che ha coordinato le operazioni di marketing in Brasile dopo l’episodio di domenica.

“L’idea – aggiunge al magazine Veja – era stata preparata per Neymar però è toccato prima a Dani Alves e questo è successo”. Secondo Ketzer: “il modo migliore per contrastare i pregiudizi e’ togliergli forza per fare in modo che il gesto razzista non si ripeta”. Per questo motivo è nato l’hashtag #somostodosmacacos: “dove il gesto di mangiare una banana è diventato un fenomeno di massa”. In Brasile intanto da una parte il gesto di Dani Alves ha riscosso ampi consensi compresi quelli del presidente Dilma Rousseff, dall’altra però si fa notare allo stesso tempo come il marchio di abbigliamento di Luciano Huck, il presentatore più famoso della Tv brasiliana ed amico personale di Neymar, vendesse nelle ore subito successive all’accaduto una maglietta con l’hashtag #somostodosmacacos (siamo tutti scimmie, ndr) e l’immagine di una banana a 25 euro.

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