Sochi (Russia), 9 feb. (LaPresse) – “I sei centesimi di differenza? E’ uguale, per me è come aver fatto dieci vittorie”. Christof Innerhofer commenta così l’argento conquistato nella discesa libera maschile alle Olimpiadi di Sochi, ad appena 6 centesimi dall’oro di Mayer. “Non ci posso ancora credere. Contano i dettagli e stavolta li ho azzeccati tutti”, spiega l’altoatesino. “La strategia di andare piano in prova non era facile perché non è facile cambiare ritmo in gara. Mi veniva da spingere. Sono partito e prima della partenza mi son detto: ‘è un occasione, cerca di sfruttarla’”.
“Nella prima curva – analizza Innerhofer – mi sbatteva un po’ lo sci esterno. Ho cercato di divertirmi, poi non ho più pensato a niente. Al traguardo ho pensato che non ci potevo credere”. Innerhofer commenta la prova deludente dei ‘big’: “Non contano le prove, devi essere pronto in gara, avere le gambe reattive e non stanche. Ieri avevo poca tensione nelle gambe. Stamattina mi sentivo bene. Il mio obiettivo – garantisce l’azzurro – era divertirmi. La medaglia olimpica era un sogno, dopo quella vinta ai Mondiali”.
NESSUN RIMPIANTO – “Questa medaglia è l’unica cosa che mi mancava. Io non sono un atleta da Coppa generale o di specialità. Con la mia salute non sarebbe un obiettivo reale. Punto alle singole gare ed oggi sono riuscito a fare la migliore dell’anno”. L’altoatesino non mostra rammarico per i soli 6 centesimi che lo separano dall’oro. “Non ci penso neanche – dice – per me questa medaglia era un sogno e sono felicissimo. Inoltre anche il terzo classificato è vicinissimo. Non bisogna guardare solo avanti, ma anche dietro”. Per ‘Inner’ arriva poi il momento delle dediche: “Ai miei genitori perché senza di loro che mi hanno portato a sciare non sarei qui ed ha mio zio – racconta – Purtroppo è mancato la scorsa Primavera. Mi è sempre stato vicino e gli devo tanto”.
“HO CAPITO DOPO LE PROVE” – “Dopo le prove sapevo di essere competitivo. Prima di venire qua tutti parlavano di pioggia e neve molle invece, come spesso succede, è il contrario. Le piste sono state preparate al meglio”. Racconta così Innerhofer l’avvicinamento alla discesa libera. “Per me questa gara cominciata un paio di giorni fa preparando la strategia – rivela – Nessuno ha fatto le prove come me. Il primo giorno ho sciato solo sopra, il secondo in alto ho fatto il turista ed ho spinto dall’intermedio all’arrivo, mentre ieri solo i primi 30 secondi perchè non mi sentivo benissimo”.
L’altoatesino infatti racconta di aver percepito la sensazione di avere le gambe molli: “Infatti nel pomeriggio in palestra ho fatto bici dura ed anche qualche squat. Sentivo bene il mio corpo ed ho capito di cosa avevo bisogno”. Particolari che gli hanno permesso di vivere la gara con tranquillità: “Sapevo che era il giorno delle Olimpiadi e che il mio sogno era quello di vincere una medaglia – racconta – ma volevo affrontare questa gare con lo stesso approccio dei Mondiali di Garmisch (dove nel 2011 vinse tre medaglie, ndr) ovvero come una possibilità, una chance”. Il fuoriclasse di Brunico rivela infine di aver capito già prima del termine della gara la bontà della sua prestazione. “A 10 secondi dalla fine sapevo di aver fatto ‘un giro figo’ – conclude – sapevo di aver fatto il meglio possibile poi quando al traguardo ho letto secondo avete visto tutti come ho reagito”.
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