Roma, 6 feb. (LaPresse) – La Roma dovrà fare a meno del sostegno delle proprie curve nelle due prossime gare interne di campionato contro la Sampdoria (16 febbraio) e contro l’Inter (2 marzo). Lo ha stabilito il giudice sportivo Gianpaolo Tosel dopo i cori di discriminazione territoriale contro Napoli intonati ieri dalle due curve nel corso della semifinale d’andata di Coppa Italia. A un turno di squalifica si è aggiunta la revoca della condizionale dopo l’incontro dello scorso 21 ottobre in campionato tra Roma e Napoli.

La decisione arriva in base alla relazione fornita dai collaboratori della Procura federale. “Tutti e tre i rappresentanti percepivano in modo chiaro e forte il coro ‘lavali lavali lavali col fuoco o Vesuvio lavali col fuoco’ intonato dai tifosi romanisti della Curva Sud intera al 15′ del primo tempo e al 46′ del secondo tempo. Analogo coro proveniente dalla Curva Nord, al 2′ del primo tempo veniva percepito chiaramente dai due rappresentanti situati verso la Curva Nord e al centro del campo – recita il comunicato – Tale coro era intonato da una parte dei tifosi che occupava la fascia di curva più prossima al settore ospiti, pari a circa 1/5 del totale. Identico coro intonato al 30′ del secondo tempo veniva percepito dal rappresentante più vicino alla Curva Sud e interessava l’intera curva. Si precisa che la Curva Sud che ha una capienza di circa 8.000 spettatori era completamente piena, mentre la Curva Nord di analoga capienza era piena per circa 2/3”.

Per il giudice sportivo quindi la condotta dei sostenitori giallorossi integra gli estremi del “comportamento discriminatorio per motivi di origine territoriale”, rilevante ai fini sanzionatori per la sua “dimensione”, coinvolgente una rilevante parte degli spettatori occupanti i settori denominati Curva Nord e Curva Sud, e per la sua “percettibilità reale”, puntualizzata dai collaboratori della Procura federale. Il club capitolino inoltre è stato anche multato di 50 mila euro, a cui vanno aggiunti altri 30 mila ler avere suoi sostenitori “all’inizio della gara, al 15′ del primo tempo, al 26′ e 42′ del secondo tempo, lanciato un bengala acceso nel settore occupato dai sostenitori della squadra avversaria, senza conseguenze lesive” e per “avere inoltre lanciato nel recinto di giuoco numerosi bengala e petardi”. Ammenda di 15 mila euro anche per il Napoli per avere i suoi sostenitori “al 15′ del primo tempo ed al 42′ del secondo tempo, lanciato un bengala acceso nel settore occupato dai sostenitori della squadra avversaria, senza conseguenze lesive”.

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