Milano, 4 feb. (LaPresse) – “Mi piace giocare in avanti, non importa se a destra o sinistra, giocherò dove il mister avrà bisogno. Il mio idolo era Riquelme in Argentina e ora mi ispiro ai migliori come Leo Messi”. Si è presentato così Ruben Botta nel corso della sua prima conferenza stampa ad Appiano Gentile come giocatore dell’Inter. L’esterno sudamericano è in fase di recupero da un grave infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per diversi mesi. “E’ stato un momento difficile per me quello dell’infortunio. Avevo parlato con l’Inter ma ero ancora libero – rivela – per me era un sogno venire qui. Ho avuto paura di non poter venire qui e avere un club, ma il club mi ha aiutato e per questo li ringrazio”.

Botta ha scelto la maglia numero 20, la stessa di Alvaro Recoba. “Mi incantava il modo in cui giocava, l’ho visto in azione, ha fatto grandi cose per l’Inter. Era un idolo dei tifosi e io devo lavorare tanto per arrivare ai suoi livelli”. Sulle sue condizioni fisiche e sul suo impiego, Botta conclude. “Sto bene, nell’ultimo mese sono migliorato tantissimo. Sono andato in prestito al Livorno e li ringrazio, ora spero di ripagare la fiducia di Mazzarri e quando mi darà la possibilità io darò il massimo”.

Botta si sofferma poi sul momento della squadra: “Non è un bel momento ma è in queste situazioni che si vedono gli uomini, oltre che i giocatori. Le sconfitte – ammette – le difficoltà, vanno messe alle spalle e bisogna cercare di imparare dagli errori”.

Poi una riflessione sulla scelta di venire all’Inter, “una squadra che rappresenta un sogno per un giocatore argentino e non solo. Il fatto che ci fossero molti argentini, poi, ha influito sulla mia scelta, anche perché stiamo parlando di grandi uomini e di grandi calciatori. Cerco di apprendere molto da loro”. Tra i compagni che Botta ha trovato qui all’Inter, una menzione poi per Kovacic, che “ha una grande tecnica e un grande futuro, così come anche Juan Jesus. Giocatori giovani che apprezzo molto”.

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