Torino, 27 giu. (LaPresse) – “Alla Juve per vincere, la maglia numero 10 non mi spaventa”. Si è presentato così Carlos Tevez, con le idee chiare, nella sua prima conferenza stampa da calciatore della Juventus. Seconda giornata torinese iniziata molto presto per l’Apache, prima la seconda parte delle visite mediche al Centro di medicina dello sport, poi la firma sul contratto che lo legherà al club bianconero per i prossimi tre anni. Al City andranno 9 milioni di euro pagabili in due anni e 6 milioni di bonus al raggiungimento di determinati obiettivi da parte della Juve (scudetto, qualificazione e vittoria Champions, ndr). Tevez è poi arrivato allo Juventus Stadium in un elegante completo nero con giacca e cravatta. Con lui l’amministratore delegato Beppe Marotta e il ds Fabio Paratici, i due artefici del grande colpo di mercato della Juve. E a prendere la parola per primo è stato proprio Marotta: “E’ stata una acquisizione faticosa, ma che ci ha riempito di orgoglio. Un giocatore che volevamo acquisire da qualche anno e che siamo riusciti a prendere nonostante la concorrenza agguerrita di club italiani e stranieri, e parlo di squadre dell’élite del calcio”.

Poi la parola è passata al protagonista della giornata, ancora niente italiano, Tevez si è espresso in spagnolo con l’aiuto di un interprete. “Prima di tutto grazie alla Juventus per lo sforzo fatto per portarmi qui e al Manchester City, alla sua gente, per tutti gli anni belli che mi hanno regalato”, ha esordito. Inevitabile poi affrontare il tema della maglia numero 10 che indosserà. “So di avere la responsabilità di portare il dieci e di giocare in questo club. Rappresenta una sfida perché l’hanno portata grandi giocatori. Al Boca – ha ricordato Tevez – ho portato il dieci che aveva indossato Maradona. La mia sfida è essere qui”. Sulla decisione di assegnare la maglia numero 10 a Tevez, Marotta ha spiegato: “Sappiamo che è una maglia affascinante e di grande valore, indossata in passato da giocatori che hanno emozionato i tifosi. Mi riferisco a Sivori, Platini, Baggio e Del Piero. Tutti sappiamo quello che hanno fatto, soprattutto Alessandro, che l’ha indossata negli ultimi anni. Quando Carlitos ci ha espresso il suo desiderio di prenderla, abbiamo capito che era arrivato il momento giusto di riassegnarla”.

E proprio a Del Piero, suo predecessore con la maglia numero 10 della Juve, Tevez ha dedicato una battuta sincera: “Non posso dimenticare Del Piero, un giocatore per cui ho un profondo rispetto e che rappresenta un emblema della squadra. Per me è un piacere indossare la sua maglia”. L’Apache ieri è stato accolto dal grande entusiasmo dei tifosi prima a Malpensa e poi a Torino. “La tifoseria italiana è molto calda e non sono stato sorpreso. I tifosi juventini mi hanno dimostrato un grande affetto”, ha detto. Quindi Tevez ha subito fissato gli obiettivi suoi e della squadra: “E’ un sogno giocare in Italia. Il primo obiettivo è vincere il campionato e poi il sogno di tutti è vincere la Champions, la Juve è una squadra forte ma voglio andarci piano”. Per quanto riguarda la posizione in campo, Tevez non si è sbilanciato: “Deciderà Conte se giocherò con Llorente, non ho ancora parlato di questo con lui. Ne discuteremo nella prestagione, quando chiariremo quale sarà la mia posizione in campo. Come andare d’accordo con Conte? Con il rispetto, semplicemente”.

Il centravanti argentino ha poi voluto fugare tutti i dubbi sulla sua scelta di venire alla Juve, nonostante la corte serrata del Milan e del Real Madrid. In particolare sulle parole di Galliani che aveva detto “Carlito non mi tradirà”, l’Apache ha glissato: “Non ho parlato con Galliani in questo periodo, solo l’anno scorso quando potevo andare al Milan. Ci avrò parlato solo due tre volte nella mia vita e non so perché abbia detto quelle cose”. Da Milano, intanto, è arrivato anche il benvenuto di John Elkann: “Finalmente con Tevez la Juve ha un grande numero 10”, ha detto il presidente di Fiat a margine di un incontro in Bocconi, il passaggio in bianconero del campione argentino. “Come dimostra la storia della Juve – ha proseguito – abbiamo sempre avuto dei grandi numero 10 e questa è una grande opportunità per la Juve, che rafforza la squadra”. Finita la conferenza stampa, Tevez ha poi visitato lo Juventus Stadium con tanto di passeggiata sul campo con indosso la maglia numero 10. Accompagnato dal presidente Andrea Agnelli c’è stata poi la visita del Museo con tanto di foto accanto a Omar Sivori, altro grande argentino della storia bianconera. Tevez si è anche concesso ai tifosi presenti, firmando autografi e scattando fotografie.

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