Londra (Regno Unito), 1 apr. (LaPresse/AP) – Paolo Di Canio ha definito come una cosa “stupida e ridicola” essere descritto come un razzista, dopo che la sua nomina a manager del Sunderland ha provocato le dimissioni dell’ex ministro degli Esteri inglese David Miliband. L’esponente del partiro laburista si è dimesso da vicepresidente del club “alla luce delle precedenti dichiarazioni politiche del nuovo manager”, in particolare ricordando il sostegno al fascismo di Di Canio. In un comunicato inviato alla agenzia Associated Press, l’ex attaccante della Lazio ha replicato duramente alle accuse: “Io non ho problemi con nessuno. Parlare di razzismo? E’ assolutamente stupido, stupido e ridicolo”. Intanto il CEO del Sunderland Margaret Byrne ha preso le difese del suo nuovo allenatore: “E’ stato molto deludente leggere le reazioni alla nomina di Paolo. Accusarlo ora di essere razzista o di avere simpatie fasciste è un insulto non solo per lui ma per l’integrità di questo stesso club”.

Sempre a proposito delle sue opinioni politiche e del suo passato, Di Canio ha dichiarato: “Le persone che mi conoscono possono cambiare idea rapidamente”. Di Canio ha spiegato come i commenti che hanno portato alle dimissioni di Miliband si riferivano ad un’intervista di “molti anni fa” e che le sue “dichiarazioni vennero considerate in modo molto, molto negativo”. “Quello che posso dire – prosegue Di Canio – è che se qualcuno si è sentito offeso, mi dispiace. Ma questo non è dipeso da me, ma da una storia che è stata considerata in un modo diverso da quello che era”. Quindi Di Canio ha ribadito: “Non ho mai avuto problemi con qualuno, mai avuto problemi in passato”. Infine l’ulteriore difesa da parte del CEO del club Margaret Byrne: “Paolo ha risposto emotivamente per chiarire un po’ le idee sbagliate che circolano su di lui, sui commenti e le azioni che in passato gli sono state attribuite”.

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