‘Squid Game’ 3, l’ultima stagione su Netflix il 27 giugno: le anticipazioni

Ecco cosa succederà nella serie più vista di sempre sulla piattaforma

Una ribellione fallita. La morte di un amico. Un tradimento celato. È da qui che riparte la serie diventata fenomeno globale, ‘Squid Game’, con la sua terza e ultima stagione, disponibile su Netflix dal 27 giugno, che chiuderà il cerchio per i tanti fan del gioco mortale. L’inizio della terza stagione rappresenta un punto di non ritorno per il Giocatore 456, alias Gi-hun, ormai annientato dal senso di colpa.

Il Gioco, però, non si ferma per nessuno: “All’inizio della stagione tre, Gi-hun è completamente privo di volontà di vivere – spiega l’attore Lee Jung-jae che interpreta il protagonista – Ma trova la forza grazie alle persone che sono sopravvissute. E continua a farsi una domanda: ha ancora senso credere nell’umanità?”.

Di cosa parla la stagione 3 di Squid Game

È una domanda centrale in ‘Squid Game’, e il regista Hwang Dong-hyuk ne fa il cuore della narrazione: “Volevo che il pubblico fosse complice, in tensione, ma anche parte di una riflessione collettiva”, commenta durante la conferenza stampa di presentazione della terza stagione che ha riunito giornalisti internazionali.Dopo aver fatto la storia agli Emmy, diventando il primo regista asiatico a vincere per una serie drammatica, Hwang Dong-hyuk torna dietro la macchina da presa non solo come regista, ma anche sceneggiatore e produttore. E al centro mette di nuovo l’uomo, travolto da un sistema inumano: “Questa è una storia che parla di scelte – dice – di sopravvivenza morale prima che fisica. E di come le persone reagiscano quando tutto intorno crolla”.

In questa stagione, le partite sono sempre più spietate e, a ogni round, le decisioni dei personaggi portano a conseguenze sempre più gravi. Ma non c’è solo azione. C’è la continua discesa interiore di Gi-hun, e il ritorno del Front Man (Lee Byung-hun), diviso tra cinismo e un ultimo residuo di empatia dopo aver conosciuto da vicino i partecipanti, da giocatore numero 001: non è più il burattinaio privo di emozioni che sembrava.

“Credo che una parte di lui faccia il tifo per Gi-hun per dimostrare che c’è ancora speranza negli altri”, confessa l’attore. Il gioco si fa sottile anche sul piano narrativo. In un intreccio di specchi col pubblico, infatti, tutti sanno chi è il Front Man tranne il protagonista. “Così ribaltiamo il meccanismo del colpo di scena della prima stagione”, osserva il regista.Tra gli interpreti anche Park Gyu-young, l’attrice che interpreta la guardia rosa, il soldato 011. Il suo è un personaggio letale, ma umano. “Non tutte le guardie sono demoni – afferma – il mio personaggio fa delle scelte perché mantiene quel minimo di umanità che le resta”.

Per entrare nella parte ha dovuto sottoporsi a duri allenamenti fisici: “Io di mio non sono molto atletica, ma mi sono sottoposta a un allenamento intenso e a una dieta, e tutto è stato coreografato nei minimi dettagli con tantissime prove. Questo è servito anche a livello emotivo”.Il senso di perdita è un filo rosso costante. “Nel dormitorio sentivo la mancanza dei miei compagni della prima stagione – ammette Lee Jung-jae. E Hwang confessa: “Avrei voluto tenerli tutti, ma la storia non lo permetteva”.

Squid Game: i numeri del successo

‘Squid Game’ con 265 milioni e 200mila visualizzazioni per la prima stagione è ancora oggi il titolo più visto di sempre su Netflix, forse proprio perché è anche una feroce allegoria sociale che coinvolge tutti, lo conferma il regista: “Abbiamo usato forme geometriche semplici – cerchio, triangolo, quadrato – per simboleggiare la competizione senza fine del capitalismo”, dice Hwang Dong-hyuk che ormai non sembra più sorpreso del successo globale della serie.

Ciascuno si rivede in un personaggio non per età, ma per valori“, aggiunge, confermando la potenza universale di ‘Squid Game’, ciò che rende la narrazione così potente, “in cui le domande arrivano dai dialoghi ma le risposte dalle azioni”, sottolinea Lee Jung-jae. Ogni personaggio, dunque, dovrà affrontare una scelta cruciale. Ma sarà davvero la fine? “Il regista dice che è un finale – chiosa il Front Man – ma quando l’ho letto per la prima volta ho pensato che potesse essere anche un nuovo inizio”. La guardia rosa, però, è convinta: “Penso che tutte le domande troveranno risposta. Ogni personaggio farà la propria scelta. Questo è il vero finale dell’universo di Squid Game”.E se dovessero riassumere in poche parole ciò che attende il pubblico? A turno rispondono: “Folle. Incredibile. E ancora: perdono, climax. Conclusione. Nuovo inizio”. Il gioco, forse, è finito. Ma le domande che lascia ‘Squid Game’ restano. E parlano a tutti.