“La cosa più bella che lei mi ha lasciato è questa energia bellissima, potente, ironica, leggera. Questo è quello che ci univa tantissimo, la vita la vedeva con un occhio mai critico e drammatico“. A dirlo a LaPresse Luce Cardinale, nipote di Claudia Cardinale, all’indomani della scomparsa della zia nella sua casa-rifugio a Nemours, a 95 km a sud di Parigi. Di ritorno da Matera, dove ha presenziato in qualità di presidente e madrina della giuria dei corti, tra gli aneddoti che a Luce piace raccontare, ascoltati dalla zia Claudia e da papà Adriano, il più piccolo dei fratelli di Claudia e anch’egli nel mondo del cinema nel ruolo di steadycam man, c’è quello del ricordo del celeberrimo costume bustino di Angelica nel ‘Gattopardo’ di Visconti, con Piero Tosi che portò l’esile punto vita di Claudia Cardinale da 68 a 53 centimetri: “Piero Tosi a fine giornata si rivolse a lei mentre si toglieva il bustino, aveva ferite, e Tosi le ripeteva ‘ma come facciamo? Stai soffrendo tantissimo’. La sua risposta era sempre: ‘Ma non ero io, era Angelica’. Questo – tiene a sottolineare Luce – mi ha sempre colpito nella mia vita, perché mi ha fatto pensare a quanto lei fosse determinata. Una forza sul set, al di là del dolore e di quello che può essere la condizione reale. Una donna che guardava lontano, che aveva una visione ampia della vita. Lei pensava al film, stava facendo un grande film e un grande personaggio. Quella ‘goccia’ non la sentiva“. Ma il suo film preferito resta ‘La Ragazza con la Valigia’, “perché presenta il tema di una donna in questa ricerca che sembra persa, però in realtà sa dove andare e si ritrova. Una donna forte“, si dice sicura Luce, che l’11 ottobre sarà proprio a Parigi con uno spettacolo sulla Regina di Saba. Claudia Cardinale “iconica” ma anche “ironica”, spiega la nipote, auspicando che “tutto quello che può renderle onore in suo ricordo è giusto. Lei è stata molto attiva anche per difendere le donne, con Amnesty era sempre dalla parte di chi era più debole“.
“Era una donna elegante ma semplice d’animo”
Tante anche le voci che si sono susseguite sulla malattia di Claudia Cardinale, negli ultimi tempi, addirittura un ricovero in una Rsa nel suo ultimo periodo di vita che la nipote si sente di smentire categoricamente: “Questa era una notizia non vera, diffusa per chissà quale ragione. Lei era contornata dalla famiglia, dagli affetti, ha scelto di vivere in campagna, una vita tranquilla in questo castello bellissimo a Nemours fuori Parigi“, precisa Luce, ripercorrendo gli insegnamenti che la zia Claudia le ha trasmesso nella vita e poi sul set: “Era molto ironica, scherzava, era leggera. Nel lavoro invece incarnava la potenza. Lei mi ha trasmesso la determinazione, questa visione del tutto, di andare avanti. Tanta forza d’animo. Era una donna molto semplice e naturale, portando la sua eleganza ma comunque mantenendo all’interno una semplicità d’animo“.
Un consiglio da donna a donna
Una famiglia che dalle origini arabe si è poi allargata dall’Italia alla Francia e anche in Polinesia: “Tutti abbiamo studiato – tiene a precisare Luce – e tutti siamo arrivati ai nostri obiettivi. Nessuno ha mai regalato niente a nessuno, ci siamo sempre conquistati tutto, quindi posso dire che ho molta stima dei miei cugini. Ci siamo sentiti, ovviamente, anche con la famiglia in Polinesia”. Tra i suoi zii, anche Patrick, il primogenito di Claudia Cardinale nato da uno stupro quando l’attrice aveva soli 16 anni: “Zia Claudia era la stella della famiglia. Lei purtroppo, vista l’epoca e anche la società, ha vissuto tutto questo, spero con tutto il cuore che nessuna donna debba essere spinta oggi a subire quello che ha subito lei. È stato un problema di epoca e di società“. Nonostante la zia fosse una diva del cinema a livello mondiale, da piccola sognava di diventare ballerina, iscritta alla scuola di recitazione al Teatro Azione e abituata alla telecamera del padre che la riprendeva spesso, l’incontro tra Luce Cardinale e il cinema era tuttavia questione di anni. Il cinema in famiglia è sempre stato al centro dei discorsi e dei ricordi: “Respiravo fin da piccola questa atmosfera. Volevo fare la ballerina ma feci scuola di recitazione per essere più espressiva nella danza e poi mi è piaciuta più la seconda e sono diventata attrice”, confessa Luce, il cui ultimo lavoro è ‘Un posto sicuro’ di Luca Tartaglia. Alcuni anni fa, quando Luce studiava al Centro sperimentale del cinema, la zia Claudia venne invitata alla consegna dei diplomi e fu un momento che Luce ricorda con emozione. “Mi regalò questo consiglio che le aveva dato a sua volta Visconti – rivela Luce – ‘Quando entri in una stanza, entra con un passo deciso, come una tigre’. Cerca di trasmettere potenza’. Un consiglio da donna a donna”.